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NBA, Kareem Abdul-Jabbar si sbilancia sul caso Anthony Davis

Un parere di spessore sul tormentone di mercato che ci terrà compagnia nei prossimi mesi

In attesa del ritorno in campo dopo la pausa per l’All-Star Game NBA, Anthony Davis continua a far discutere.

Kareem-Abdul-Jabbar  è stato ospite dell’ultima puntata di The Full 48, podcast a cura di Howard Beck di Bleacher Report e non ha perso l’occasione per dire la sua sull’intrigo che vede al centro la stella dei Pelicans.

ESPERIENZA

I percorsi professionali di entrambi presentano, pur in epoche differenti, alcune analogie. Di seguito il commento del miglior marcatore NBA ogni epoca:

“La situazione di Davis rispecchia sostanzialmente quella che ho vissuto in prima persona a Milwaukee. Mi restava un anno di contratto e se l’avessi onorato fino in fondo avrei avuto la possibilità di accasarmi altrove da free agent senza che loro ricevessero alcuna compensazione. Prima che cominciasse la stagione dissi loro che non avrei rifirmato e li invitai a trovare la miglior soluzione per entrambi. […] Tutti vinsero in quell’occasione e Milwaukee ottenne il massimo […] Le opzioni per me erano New York o Los Angeles. I primi avevano i soldi, L.A. aveva i giocatori e fu così che l’affare si concluse. Sembra che Davis sia nella stessa condizione, è assolutamente il miglior centro della lega, ma può fare tutto: tirare da tre, dalla media, giocare schiena a canestro e prendere tiri ad alta percentuale. […] Vale tutti i soldi che riceverà una volta chiarito il suo futuro. Davis non avrebbe dovuto dire certe cose in pubblico, sono discussioni da fare  a porte chiuse. Io ero entusiasta, a Milwaukee meno. Tuttavia,  perso Oscar [Robertson] non eravamo a livello delle contender al tempo”

La dirigenza incaricata in quel di New Orleans dovrà cercare di risolvere la quesone quanto prima. Il punto di Jabbar:

“È il management a doversene occupare. […] La gente non è delusa se qualcuno lascia Microsoft per Google. Google ti pagherà più soldi perchè sei più funzionale per loro. I giocatori devono poterne trarre vantaggio. […] Devono prendere decisioni che sul piano economico si scontrano con tutti gli aspetti emotivi legati alla tifoseria. Tutti devono adattarsi.”

 

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