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NBA Finals, Chris Paul: “Non dipendiamo da un solo giocatore, contento per Ayton”

Phoenix vince e convince

chris paul

Una prestazione di squadra, con sei  giocatori in doppia cifra, ha consentito ai Phoenix Suns di vincere Gara 1 delle NBA Finals 2021. Chris Paul è stato il miglior marcatore di serata, con 31 punti e otto assist al debutto in carriera nella serie finale – numeri di un certo Michael Jordan.

 

Lo sforzo collettivo non va sottovalutato, CP3, leader  all’interno dello spogliatoio Suns, ha riconosciuto i meriti di tutti:


“Ci sono state nel corso dell’anno anche discussioni  piuttosto accese, ma ciò che la gente bolla come litigio per noi ha sempre avuto una finalità costruttiva. È capitato che i miei compagni chiedessero di aumentare il ritmo, portando palla oltre la metà campo in maniera più rapida per entrare prima nei giochi. Io ho parlato con D.A. [DeAndre Ayton ndr.
] della gestione dei blocchi. Con lo scorrere della stagione ci si rende conto di quanto tutto abbia un peso sul risultato finale. Posso citarvi diversi esempi dalle azioni della partita dove si è visto questo. Io ho sbagliato un paio di tiri a inizio partita, ma Book [Booker ndr.]  ha segnato 12 punti nel primo quarto. La nostra squadra è costruita così, non dipendiamo da un solo giocatore. […] Il credito che D.A. sta ricevendo ora è ampiamente meritato e non potrei essere più felice per lui.”

Il pick n roll è l’arma vincente, La differenza però la fa l’intesa affinata dal tanto allenamento. Chris Paul ne è consapevole.

“Ci conosciamo bene. Oggi ho visto una partita di calcio folle, ieri sera ho guardato un match di hockey e mi chiedevo come riuscissero a vedere certe possibilità di passaggio. Probabilmente loro  pensano lo stesso di noi. Ci prepariamo dal primo giorno di training camp ad affrontare tutte le difese possibili. A qualcuno potrà sembrare ripetitivo, ma per noi è necessario. Saremo pronti per ogni partita.” 

Nel commentare l’atmosfera all’interno dell’arena, CP3 è stato onesto:

“Non c’è modo di farci caso più di tanto, se non quando si va in campo per il riscaldamento. Durante la partita sono talmente concentrato sulle cose da fare che non presto attenzione al contorno. Posso dire che si sono fatti sentire per davvero in uno dei timeout.”

Una riflessione conclusiva a partire dalla consueta conferenza stampa del commissioner NBA Adam Silver:

“Come tutti ricevo le notifiche dei ricordi registrati sul mio cellulare, quelli del tipo ‘dov’eri un anno fa’ e simili. Abdul Nader in spogliatoio prima della partita mi ha detto: ‘Oggi, un anno fa, partivamo per la bolla di Orlando. A pensarci è incredibile quante cose siano successe da allora ma sono contento e grato di essere dove sono oggi.”

 

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