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NBA, Adam Silver: “Soddisfatti del formato Play-in”

Il commissioner della lega è intervenuto nella tradizionale conferenza stampa pre NBA Finals

Svariati sono gli argomenti toccati da Adam Silver nella tradizionale conferenza stampa pre gara delle NBA Finals. Il consueto appuntamento della lega era molto atteso per diversi motivi: dalla situazione finanziaria della NBA al formato dei Playoff.

Argomenti chiariti dal commissioner della lega, a cominciare sull’esperimento Play-in, giudicato in sostanza come soddisfacente.

Nel complesso è stato molto positivo per la lega e per i giocatori. Credo abbia aiutato a diminuire anche i tentativi di tanking da parte delle squadre. Mi aspetto che continui a far parte del formato del Playoff. 

Non sono mancate stoccate anche nei confronti delle squadre. Il motivo della contesa riguarda gli allenatori. Secondo la lega, le franchigie dovrebbero porre maggiore attenzione sulla possibilità di assumere delle donne per le proprie panchine.

Come lega, abbiamo storicamente fatto molti progressi in vari campi, ma siamo ancora limitati sul genere femminile. Ma penso che questo stia cominciando a cambiare. Tuttavia, il processo è ancora lento e frustrante.

Un iter che seguirà gli stessi tempi dei prossimi NBA Global Games. Per tornare a vedere i scena gli eventi internazionali  della lega, si dovrà attendere fino alla stagione 2022-23.

Questione che ha portato ovviamente a toccare l’argomento Cina. Silver ha dichiarato che la relazione della lega con la Cina continuerà, per quanto riguarda le partite trasmesse in oriente. Ha anche toccato il ruolo diplomatico che l’NBA può giocare, secondo lui.

È difficile separare ciò che sta accadendo con la NBA da questioni geopolitiche più ampie tra gli Stati Uniti e la Cina. Penso che rimanga importante, soprattutto quando le tensioni sono alte tra i governi, promuovere relazioni sportive, educative e culturali. L’ho detto fin dall’inizio. Certamente non significa che stiamo benedicendo tutto ciò che accade in Cina con qualsiasi mezzo. Siamo in fondo un’azienda americana, e quindi seguiamo la politica del governo americano.

Inevitabile una domanda sul futuro della lega. Da diversi anni ormai si parla di una possibile espansione. Possibilità che tuttavia Adam Silver non ritiene prioritaria per il futuro della NBA.

Stiamo discutendo sull’argomento da diverso tempo, già dapprima dell’inizio della pandemia, anche se con maggiore frequenza nel corso del lockdown. Va chiarito però come non si tratti di un’idea che ha origine dalle perdite subite nell’ultimo anno. Aggiungere una nuova squadra significa dividere i guadagni in parti più piccole infatti. Il momento di una espansione quindi deve essere quello giusto. A oggi, tuttavia, non è tra le nostre priorità.

 

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