Per i Dallas Mavericks il processo sarà lungo e faticoso
I Dallas Mavericks tra un passato pieno di rimorsi e pasticci, un presente doloro e un futuro incerto. Ma ci sono anche cose belle, tipo Dennis Smith Jr.
A tutta pagina sulla sezione del sito di ESPN riguardante i Dallas Mavericks, ovvero l’ultimo cantuccio buio in un castello addobbato a festa, ha albergato per diverse ore una notizia strana, persino per gli standard NBA. Una banda di ladri si è introdotta in casa di Charlie Villanueva e gli ha rubato il cesso. Il veterano, che ha terminato la carriera proprio a Dallas, si è incazzato come una biscia. Pochi giorni dopo qualcuno ha pensato di spedirgli a casa un cesso nuovo e lui è talmente felice da abbracciarlo e twittare una foto.
Per forza di cose, un’introduzione triste
(Pagina 2 è intitolata Un declino lento, pieno di contraddizioni e scelte sbagliate. Per la parte divertente – ma neanche tanto – a pagina 3 si scende in campo).
Una delle cose più eccitanti della loro stagione è stato l’annuncio del ritiro della maglia di Derek Harper, leggenda da quelle parti, tanto di cappello, ok, ma pur sempre uno che non ha mai chiuso una stagione sopra i 20 punti di media o a 8+ assist, grande difensore mai All-Star.
Leader di franchigia in assist e rubate.
Insomma, ok. Un’ultima cosa, così da togliersi il dente subito e non pensarci più: la situazione-Noelha davvero assunto risvolti tragicomici. Un riepilogo veloce:
Restricted Free Agent in estate, Noel non ha da lungo tempo ricevuto offerte dai Mavs.
Poi ha cambiato agente, affidandosi a quel Rich Paul già manager di LeBron e Bledsoe, tra gli altri.
Firma la qualifying offer da 4,1$ milioni. Non è chiaro se un’offerta da 70 cocuzze in 4 anni gli sia mai stata recapitata.
Poi, però, il prodotto dell’Università di Kentucky gioca sempre meno.
All’intervallo di una partita in cui non aveva giocato un minuto si è fatto un hot-dog.
Dice che rifiuterebbe ancora 70$ milioni in 4 anni. Che quindi gli erano stati offerti.
Al momento è comunque ai box per un’operazione al pollice della mano sinistra.
Si inseguono i rumors per trade: cambiare aria gli farebbe sicuramente bene. Al momento è quanto più distante si possa pensare dai piani futuri di Dallas, e probabilmente Dallas è distante dai suoi.
Finora si è parlato solo di lunghi con problemi esistenziali, ex giocatori derubati della cosa a cui tengono di più e leggende anni Ottanta/Novanta. Non sarebbe ora di parlare dei giocatori dei Mavs? Ma chi gioca ai Mavs?
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Un breve, rude elenco:
Una guardia che guadagna un sacco e invecchia peggio del previsto a dispetto del soprannome Iron Man.
Un’ala piccola che anche quest’anno esplode l’anno prossimo e stai a vedere che non esplode più.
Un lungo canadese che esce dalla panchina ed è pure il terzo più pagato del roster.
Il Curry non MVP, pure rotto.
Un lungo tedesco che avrebbe dovuto smettere qualche mesetto fa.
Un play di riserva super romantico, portoricano, che è il peggior nemico del front office perché ogni tanto ventelleggia e porta a casa indesiderate vittorie.
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