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NBA, Ime Udoka: “Felice ai Celtics”. E rivela le squadre che lo hanno scartato

L’allenatore dei Boston Celtics ha concesso un’intervista a Yahoo Sports

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Dopo molti anni di apprendistato in giro per la NBA, dagli Spurs, passando per Philadelphia e infine a Brooklyn, qualcuno ha creduto finalmente in Ime Udoka. I Boston Celtics lo hanno scelto per rimpiazzare Brad Stevens, dopo un sodalizio di otto anni, e lui ha ripagato la fiducia nel migliore dei modi: portando la squadra alle Finals dopo dodici stagioni.

Le parole di Ime Udoka

I Boston Celtics hanno impressionato chiunque nella seconda parte di campionato, anche grazie a una difesa granitica e asfissiante che ha reso la squadra impenetrabile. Dallo sweep ai danni dei Brooklyn Nets, battendo i Milwaukee Bucks campioni in carica e poi anche i Miami Heat, la franchigia del Massachusetts si prepara ora alle Finals. L’artefice di questo splendido campionato è senz’altro Ime Udoka.

Il coach dei Celtics ha concesso una lunga intervista a Yahoo Sports parlando innanzitutto del suo difficile trascorso:

“L’unica cosa che direi è che la delusione di esser arrivato secondo per alcuni anni ha fatto davvero male. Ma se mi diceste che avrei dovuto aspettare Boston ed essere passato da alcuni di quelli che mi avevano cercato, è un gioco da ragazzi per me. Sono felice di essere a Boston.”

L’allenatore 54enne ha rivelato le squadre che lo hanno intervistato per il ruolo di coach, ma che lo hanno poi respinto:

“Volete davvero che ve lo dica? Detroit, Indiana, Cleveland. E posso andare in fondo alla lista. È stata dura perché credevo di esser pronto. Ma non potrei essere più orgoglioso di far parte di un’organizzazione che sta spingendo per la vittoria e per i campionati. Puoi trovarti in molte situazioni diverse. Ci sono solo trenta squadre e lo capisco, ma non essere in una ricostruzione ed essere invece in una situazione piena di aspettative: non farei mai cambio in alcun giorno.”

Udoka ha poi detto di non aver mai perso la fiducia in sé stesso:

“Sono sempre stato fiducioso, una volta che il mio nome ha iniziato a farsi conoscere. Ovviamente, essere a San Antonio ha aiutato. Le interviste erano iniziate e c’era molto interesse, quindi era solo questione di tempo. Sono stato finalista in alcune destinazioni. Ho sempre avuto fiducia nel fatto che si trattasse di una questione di posizione giusta.”

Infine, arriva una battuta sul nemico alle prossime Finals, i Golden State Warriors:

“Siamo stati quello che siamo stati tutto l’anno, la nostra difesa viaggia bene e ci ha portato attraverso tutti i Playoff. Abbiamo giocato bene a Golden State questo anno. Li abbiamo fatti esplodere nel loro posto. Ma adesso è una nuova serie. Sappiamo chi siamo e le cose che facciamo, le facciamo bene. Siamo fiduciosi.”

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