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NBA, Steve Kerr torna sul ‘no’ ai Knicks 2014: “Talento decisivo”

Consiglio di un amico. Dal 2014 a oggi, New York ha avuto quattro allenatori ‘a tempo pieno’

Steve Kerr

È notizia di queste ore la nomina di Steve Kerr a selezionatore di Team USA nel dopo Popovich. Una scelta di spessore per la federazione statunitense, che certifica l’ascesa di uno dei coach più vincenti della storia recente NBA.

Guardando indietro al 2014, quando la carriera in panchina dell’allora commentatore televisivo per TNT mosse i primi passi, la sliding door è notevole.

Steve Kerr rivive il grande ‘What if’ della carriera NBA

Debuttare sulla panchina Warriors ha avuto il suo peso, senza dubbio. Le sirene allettanti non erano tuttavia mancate. Di seguito le dichiarazioni di Kerr ospite in una recente puntata del podcast Apple The Problem With con Jon Stewart.

Sono stato vicino a diventare allenatore dei Knicks anni fa. Phil Jackson era il GM ed era il mio riferimento. [Proposta] molto intrigante, ma quando si sono fatti avanti gli Warriors, che avevano Steph Curry, Klay Thompson e Draymond [ Green], è andata piuttosto bene. Parlai con amici allenatori e tutti dissero la stessa cosa: ‘Il tuo talento è tutto per un allenatore’, ed è vero. Ricordo di aver fatto riferimento al legame con Phil Jackson e uno dei miei cari amici disse: ‘Quale ruolo pensi Phil accetterebbe?’ Quell’affermazione mi colpì. Pensateci, Phil Jackson arrivò ai Bulls e aveva per le mani Michael Jordan, Scottie Pippen, da lì la sua carriera ha preso il volo. Pat Riley si trovò nella stessa situazione con i Lakers di Magic [Johnson] e Kareem Abdul-Jabbar. Tutti, nel ruolo di allenatori, dipendiamo dal talento. Gli Warriors erano già una squadra da cinquanta vittorie in stagione e con potenziale da sviluppare. Se avessi accettato l’offerta dei Knicks sarei finito in una centrifuga e posso garantire che avrei smesso di allenare dopo due anni.”

 

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