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Portland Trail Blazers

NBA, il GM di Portland sul prossimo coach: “Abbiamo 20-25 nomi in mente”

I Blazers sono attualmente alla ricerca di un coach

Una sconfitta bruciante, che ha lasciato numerosi strascichi con i Portland Trail Blazers pronti a una rivoluzione. Il KO contro i Denver Nuggets al primo turno, infatti, ha fatto storcere il naso a molti, soprattutto per come è maturato. Non tanto per l’avversario, quanto per come la franchigia dell’Oregon ha giocato – con le prestazioni monstre di Dame Lillard non supportate dai compagni e dal gioco.

L’uscita di scena al primo turno ha quindi spinto la dirigenza a iniziare una nuova fase, a partire dall’allenatore. Terry Stotts infatti è stato licenziato ed è iniziato il casting per il suo successore. Non prima però di ricevere alcune stoccate da parte del GM Neil Olshey che ha attaccato il suo ex capo allenatore dopo aver notato che Portland ha terminato la regular season penultima nel defensive rating nella lega:

“Non è accettabile. Essere al 29esimo posto significa essere sotto le squadre che stanno attualmente ricostruendo.”

“Stiamo avviando una ricerca molto ampia e diversificata. Probabilmente abbiamo una lista di 20-25 candidati con dati biografici, background, informazioni, record di coaching, record in carriera, ecc., in modo che tutti noi possiamo parlare la stessa lingua per esaminare i candidati. Ad oggi non ho contattato nessun team o agente per richiedere il permesso di condurre interviste formali. Ora ci stiamo concentrando sul raccogliere più informazioni possibili.” 

Una scelta, quella del cambio allenatore, sicuramente necessaria ma che rischia di non bastare. Spesso infatti a pagare le conseguenze degli scarsi risultati è proprio il coach, anche se i problemi sono distribuiti su più strati. Lo sanno bene i tifosi Blazers che hanno risposto alle dichiarazioni del GM con ironia, chiedendo quanti sono i sostituti per il suo ruolo invece.

Questo perché negli ultimi anni uno dei grandi limiti di Portland è arrivato proprio dalla gestione dei giocatori. Contratti importanti a giocatori poi svenduti che hanno intasato il cap ma, soprattutto, roster davvero mai all’altezza per aumentare le ambizioni della franchigia.

 

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