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NBA, i Thunder annunciano un progetto anti-covid per la riapertura dell’arena al pubblico

In città si progetta la riapertura della Chesapeake Energy Arena.

Dopo l’annuncio della data che darà il via alla nuova stagione NBA, molte squadre si stanno già organizzando per poter ricominciare in piena sicurezza. La riproposta di una bolla simile a quella di Orlando sembra impensabile, basti pensare alle questioni puramente tecniche. Lobiettivo di base, infatti, sarebbe quello di riportare le partite davanti agli occhi dei tifosi. Non a caso i titolari delle diverse franchigie hanno fatto sapere che presto verranno diffusi i protocolli previsti per permettere al pubblico di assistere di persona alle partite.

Primi fra tutti a dare l’annuncio ufficiale sono stati gli Oklahoma City Thunder, proprio coloro che per primi hanno dovuto chiudere l’arena nella famosa partita contro gli Utah Jazz e Rudy Gobert positivo.

Secondo quanto riportato dalla franchigia stessa, il piano prevede sicuramente il distanziamento sociale tra gli spettatori, che dovranno essere obbligatoriamente muniti di mascherina per tutta la durata del match. Inoltre, in accordo con il personale sanitario della città, la dirigenza si preoccuperà di far disporre per tutta l’arena numerose scorte di gel igienizzante. Chiaramente, nelle fasi precedenti e successive alla gara sarà fondamentale una sanificazione dell’intero complesso. Tutte le procedure saranno indispensabili per garantire maggiore sicurezza ai tifosi, il personale dell’arena e i giocatori.

Attualmente la diffusione del virus in America non è sotto controllo. Bisognerà vedere nelle prossime settimane l’andamento della curva dei contagi e, in base ai dati forniti, le decisioni che i titolari delle rispettive franchigie prenderanno. Tutto ciò sarà fatto seguendo comunque le direttive della lega, dunque non sarà un lavoro semplice.

Fino ad ora l’NBA ha dimostrato di sapersi muovere molto bene in merito alle misure preventive dei contagi. Per questo motivo si pensa che alla fine sarà in grado di attuare un piano che possa garantire la visione delle partite in piena sicurezza.

Di fatto, fino ad ora non si sono presentati casi di positività all’interno delle strutture delle squadre, salvo per i New York Knicks che hanno prontamente chiuso la struttura dopo aver verificato la positività di alcuni giocatori e staff, attualmente in isolamento fiduciario.

 

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