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I 10 giocatori NBA costretti al ritiro troppo presto

Il ritiro è sempre uno dei momenti più tristi quando si parla di una Superstar dell’NBA e dello sport in generale. Ancor più triste è però il ritiro forzato, dettato da infortuni o situazioni difficili che impediscono il proseguo della carriera.

3. Magic Johnson

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Credits nba.com

Così forte e leggendario da guadagnarsi fin dal high school il soprannome di Magic, playmaker atipico da 206cm capace di rivoluzionare completamente un ruolo fino ad allora (e tuttora) riservato a giocatori ben più bassi dei due metri. Earvin “Magic” Johnson Jr. ha avuto una carriera stellare, da leggenda: 5 volte campione NBA, 12 volte All-Star, 3 volte MVP della regular season e altrettante volte MVP delle Finals, oltre ad una serie sterminata di awards individuali relativi agli assist e alle selezioni negli All-NBA Team. La rivalità con Larry Bird è entrata nella storia, così come nella storia è entrato il “magico” Dream Team di Barcellona 1992. A fermarlo fu solo l’HIV.

L’aver contratto il virus non solo ne compromise la carriera dal punto di vista sportivo, ma lo mise al centro di una spiacevole attenzione nel mondo dell’NBA per la fortissima ignoranza che esisteva relativamente all’argomento AIDS. Tornò sui campi nel 1992, dopo le Olimpiadi, ma si ritirò subito per il troppo clamore intorno ad un giocatore sieropositivo sul parquet.

Provò un ulteriore comeback nel 1995, ingrassato fino a 115 chili, giocando 32 incontri da ala grande. Dopo il 1991 Magic non fu più (comprensibilmente) lo stesso. Si ritirò a 36 anni, ma è come se avesse smesso di essere “magic” a 32.

 

PER SAPERNE DI PIU’: Westbrook e i paragoni con Magic Johnson e Michael Jordan

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