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NBA, Al Horford spiega l’addio ai Boston Celtics: “A Phila vinco il titolo”

L’ex centro dei Celtics ha spiegato il suo addio

Dopo aver perso Kyrie Irving e Al Horford, i Boston Celtics sembravano pronti al processo di ricostruzione, ma la franchigia è riuscita a correre subito ai ripari firmando una stella come Kemba Walker. Una mossa che probabilmente non era stata preannunciata dal front office dei Celtics ad Al Horford in sede di trattativa.

Il lungo, infatti, per inseguire i suoi obiettivi personali, come la vittoria del titolo, ha preferito interrompere ogni discussione di rinnovo con Boston e sposare la causa, comunque ultra-milionaria, dei Philadelphia 76ers. Un addio, però, diverso dal solito poiché il dominicano ha confessato che se avesse saputo della firma di Walker con i biancoverdi allora sarebbe rimasto:

“Non voglio essere coinvolto in cose passate, ma sarebbe stato totalmente diverso aver saputo di Kemba. Quando ho cominciato a discutere con il team del rinnovo, abbiamo messo sul tavolo alcune cose. Non eravamo d’accordo su altre e neanche sulle cifre, quindi ho deciso di aprirmi alla free agency. Non è stato solo un problema di valutazione economica, dove peraltro io penso di valere di più di quanto offerto, ma anche degli obiettivi che voglio raggiungere: qui a Phila posso vincere adesso. Anche perché la mia carriera è sul punto in cui devo pensare al presente. Ho pensato molto a quello che aveva senso per me. A Boston sono stati 3 anni davvero buoni per la mia carriera, ma non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo di alzare un banner al TD Garden. Ho dovuto prendere una decisione diretta ed è arrivata l’opportunità di competere per il titolo, ma anche di massimizzare finanziariamente “.

Poi Horford ha svelato un retroscena interessante sulla convivenza di Kyrie Irving con il resto del gruppo ai Celtics:

“Non so se la sua permanenza mi avrebbe convinto a rimanere o meno. So solo che se Kyrie fosse rimasto, i problemi di coesistenza con il gruppo dell’anno scorso non sarebbero variati. Probabilmente qualcun altro avrebbe detto addio perché era chiaro che nello spogliatoio ci fossero dei problemi”.

 

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