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Mock NBA Draft 2019 – Final Chapter

L’attesa è ormai terminata: scopriamo insieme quello che potrebbe essere l’ordine di scelta per le prime 30 chiamate del Draft 2019.

15) Detroit Pistons – Rui Hachimura (SF/PF, Gonzaga, Junior)

Il fatto di essere entrato “tardi” a contatto con la pallacanestro oltreoceano del college basketball potrebbe rivelarsi un vantaggio per Hachimura, che nell’ambiente diverso in cui è cresciuto ha sviluppato uno straordinario controllo del corpo e del gioco. La sua unicità, comunque, potrebbe rivelarsi un ulteriore punto di forza per il giovane prodotto di Gonzaga.

16) Orlando Magic – Romeo Langford (SG, Indiana, Freshman)

Limando i suoi difetti più marcati, potrebbe arrivare a diventare un all-around player che tanto piace alle franchigie NBA di oggi. Sono poche le guardie che possono vantare una struttura fisica di quel tipo. Urge abbinargli una maggiore maturità cestistica ed una durezza mentale più costante. Insisitere su punti forti quali la versatilità difensiva, la tenacia a rimbalzo offensivo e l’altruismo potrebbe consentirgli di avere sin da subito un ruolo di rilievo.

 

17) Atlanta Hawks – Bol Bol (C, Oregon, Freshman)

Il suo talento intrigante e grezzo allo stesso tempo rende difficile separare in maniera netta punti forti e punti deboli. Il lavoro sulla massa muscolare, in particolar modo per quanto riguarda la parte superiore del corpo, è in cima alla lista delle priorità e Bol sa bene che da lì passa gran parte del suo futuro tra i professionisti.

18) Indiana Pacers – Tyler Herro (SG, Kentucky, Freshman)

Herro è un giocatore capace di colpire la difesa in tanti modi, grazie ad un atletismo sottovalutato e ad un mid-range game di alto livello. Dovesse riuscire a colmare la sua lacuna nel playmaking, riuscire a perdere quel tantino di massa grassa di troppo e rafforzare la parte inferiore del corpo, potremmo trovarci di fronte a qualcosa di più che ad un panchinaro di lusso. Di sicuro, la sua versatilità e la sua pericolosità dal perimetro farebbero comodo a chiunque nella Lega.

19) San Antonio Spurs – Goga Bitadze (C, Georgia, Buducnost)

Nonostante sia stato accostato a Jokic in ragione dei diversi punti di contatto nei rispettivi percorsi di formazione, la base di partenza di pregi e difetti attacco-difesa porta a un paragone più immediato con la parabola di Myles Turner. Succedere a un talento come Luka Doncic nell’albo d’oro di Rising Star Eurolega comporta un carico di aspettative aggiuntivo non da poco, ma dopo aver testato le acque del Draft nel 2018 – early entry e candidatura poi ritirata –  il ragazzo sembra davvero pronto al grande salto.

20) Boston Celtics – PJ Washington (PF, Kentucky, Sophomore)

La maggior parte della sua produzione offensiva passa attraverso il gioco in post, malgrado sia alto solo 203 cm. Nonostante i grandi progressi intravisti nel corso della stagione, il rischio maggiore per il prodotto di Kentucky è che al suo passaggio in NBA possa risentire della sovrumana fisicità che la contraddistingue, ma la speranza è che abbia tutte le carte in regola per superare anche questo scoglio nel medio lungo termine.

 

21) Oklahoma City Thunder – Keldon Johnson (SG/SF, Kentucky, Freshman)

In una lega in cui il requisito fondamentale per un’ala è saper difendere su più ruoli, attaccare il ferro e tirare efficientemente da tre, Keldon Johnson ha le potenzialità per essere un buon 3&D a livello NBA, se saprà trovare il giusto equilibrio tra il suo atletismo dirompente e la lucidità necessaria per compiere scelte e movimenti giusti. Non sarebbe una sorpresa vederlo affermarsi come eccellente difensore e affidabile scorer, soprattutto se riuscirà a evolvere nella capacità di crearsi il proprio tiro dal palleggio.

 

22) Boston Celtics – Talen Horton-Tucker (SG, Iowa State, Freshman)

Se correttamente sviluppati, i talenti di Horton-Tucker conducono nella chiara direzione di uno specialista difensivo: le braccia lunghissime, il fisico tosto e l’energia che mette sui due lati del campo sembrano un’ottima base dalla quale partire. Per raggiungere uno status solido nella lega Horton-Tucker dovrà, con pazienza, racimolare tanti piccoli e grandi miglioramenti, per non dissipare un potenziale che, al momento, è tutt’altro che ben modellato.

 

23) Utah Jazz – Grant Williams (PF, Tennessee, Junior)

Un giocatore con il suo pedigree e la sua intelligenza potrà, dopo un periodo di apprendimento e assestamento, trovare il modo di fornire il proprio sostanzioso contributo anche a livello NBA. Arrotondando la mano nel tiro pesante potrebbe evolvere in un’ala piccola dotata delle giuste armi da sfruttare nella pallacanestro moderna.

 

24) Philadelphia 76ers – KZ Okpala (SF, Stanford, Sophomore)

203 cm di altezza, quasi 100 kg di peso e quasi 220 cm di wingspan, misure che lo rendono di default un giocatore intrigante anche a livello NBA. Nel corso dell’ultima stagione è stato indotto a gestire notevolmente di più la palla, ampliando anche il suo range di opzioni. Ai suoi istinti, però, dovrà essere affiancato tanto lavoro per renderlo un giocatore con uno spazio ben definito.

 

25) Portland Trail Blazers – Bruno Fernando (C, Maryland, Sophomore)

Un giocatore maturo a livello mentale, ma ancora acerbo e con enormi margini di crescita a livello tecnico. In ogni caso, il suo mix di tecnica, fisicità e solidità mentale promette un contributo pressoché immediato alla causa della franchigia che sceglierà di puntare la propria fiche su di lui.

 

26) Cleveland Cavaliers – Daniel Gafford (C, Arkansas, Sophomore)

Gafford è un centro con grande verticalità, che manca delle caratteristiche degli unicorns moderni (abilità nel passare e colpire dal perimetro) ma ha fatto del suo grande atletismo ed energia un’arma che aveva attirato l’attenzione di molti già all’high school. Se tutto andrà per il verso giusto, però, e riuscirà a stare lontano dagli infortuni, niente vieterà a Gafford di costruirsi una solida carriera in NBA.

 

27) Brooklyn Nets – Nazreon Reid (PF/C, Louisiana State, Freshman)

Nazreon Reid potrebbe essere quello che dall’altra parte dell’oceano definiscono un “Boom or Bust”: se da una parte il materiale fisico e tecnico su cui lavorare c’è ed è davvero tanto,in tanti hanno qualche dubbio per quanto riguarda la sua etica di lavoro e sulla durezza mentale per affrontare un livello così alto come quello del massimo professionismo americano.

 

28) Golden State Warriors- Carsen Edwards (PG, Purdue, Junior)

Che Edwards sia in grado di segnare tanto e con continuità, se inserito nel giusto contesto, è innegabile, e questo contesto potrebbe vederlo partire costantemente dalla panchina e diventare un sesto uomo o comunque opzione solida della second unit anche di squadre da playoff.

 

29) San Antonio Spurs – Cameron Johnson (SG/SF, North Carolina, Redshirt Senior)

Difficilmente diventerà un stella o il leader di qualche franchigia NBA, ma con la mentalità giusta e una buona dose di lavoro per adattarsi alla fisicità dei professionisti Cameron Johnson potrebbe costruirsi una buona carriera da role player diventando una specialista 3&D e sfruttando le proprie caratteristiche.

 

30) Milwaukee Bucks – Admiral Schofield (SF, Tennessee, Senior)

Il prototipo perfetto di 3 & D, grazie ad un fisico invidiabile e ad un tiro che ha saputo rendere più efficace stagione dopo stagione. L’ala di Tenesse (2.01 M per 106 Kg) ha un apertura alare di 208 cm che, accoppiata alle incredibili doti atletiche, lo rende uno degli atleti d’élite di questo Draft.

Per uno sguardo più approfondito sul secondo giro vi basta dare uno sguardo alla nostra retrospettiva sui talenti più interessanti della seconda metà del Draft NBA.

La notte in cui le stelle del domani entreranno nella lega è ormai arrivata: come al solito, porterà con sé un gran numero di sorprese e, perché no, qualche scambio che potrebbe riverberarsi sulla prossima estate NBA.

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