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Curiosità

La playlist di Natale per l’NBA

Sette grandi classici natalizi che fanno da sfondo ai pensieri di giocatori, allenatori e dirigenti durante le Feste

Tom Thibodeau

“Christmas All Over Again” – Tom Petty and the Heartbreakers

Sentimenti contrastanti permanano l’animo di Tom Thibodeau quando la sua playlist giunge a Christmas All Over Again di Tom Petty and The Heartbrakers. Da una parte sa di aver fatto la cosa giusta cedendo Jimmy Butler, poiché la situazione all’interno dello spogliatoio stava diventando insostenibile. Dall’altra però, è consapevole del fatto che se non dovesse portare la squadra ai Playoff questo potrebbe essere l’ultimo Natale sulla panchina dei Minnesota Timberwolves: non è scontato che la dirigenza sia disposta a confermarlo per le prossime stagioni. Thibodeau si sente dunque di malumore, forse infastidito dal fatto che sia arrivato il Natale.

“Everybody’s singing
All the bells are ringing out
And it’s Christmas all over again, yeah again”

Tutti intorno a lui sembrano essere felici, ma il coach dei Wolves non riesce a ritrovarsi in un clima del genere, vista la sua situazione. It’s Christmas all over again, yeah again è una frase che sembra rifiutare l’entusiasmo collettivo che il Natale e l’immaginario collettivo ci impone di provare per le feste, esprime al meglio il suo malessere.

“Long distance relatives
Haven’t seen them in a long, long time
Yeah, I kind of missed them
I just don’t want to kiss them, no
And it’s Christmas all over again, yeah again”

Thibodeau e Jimmy Butler ora si trovano a diverse miglia di distanza; dopo la cessione del giocatore, poi, probabilmente i due non si sono più visti né sentiti. Ascoltando il terzo verso di questa strofa il coach dei Timberwolves realizza una cosa: un giocatore come Butler gli manca, ora che la squadra fatica a raggiungere un posto per i Playoff. Lui però non lo ammetterà mai e prenderà le distanze dall’ex Bulls, come gli consiglia di fare il verso successivo.

 

La dirigenza dei Phoenix Suns

“Wrap Me Up Under the Christmas Tree” – A Great Big World

 

Tutta la desolazione della dirigenza dei Suns in un’unica traccia. Mentre il GM, il proprietario e i membri del front office la ascoltano, diverse domande affollano la loro mente. I Phoenix Suns se la stanno passando piuttosto male, occupando l’ultimo posto della Western Conference con il peggior record della Lega, nonostante due giovani promettenti come Devin Booker – alla sua migliore stagione NBA fino ad ora, con quasi 24 punti e 6.8 assist di media a serata – e DeAndre Ayton – matricola da doppia doppia di media, con i suoi 15.6 punti e 10.1 rimbalzi a partita.

Altri punti di riflessione sono il licenziamento del GM Ryan McDonough a ottobre e la minaccia di trasferimento della franchigia da parte del proprietario Robert Sarver. Infine la trade di Trevor Ariza, arrivato a luglio tramite free-agency, in cambio del quale sono arrivati Kelly Oubre Jr. e Austin Rivers, quest’ultimo poi tagliato pochi giorni fa. I tifosi, e forse persino qualche membro dei Suns, si chiedono cosa stia succedendo in Arizona: è difficile capirlo, ma l’unica cosa certa è che si prospetta un altro anno di sofferenza per la franchigia di Phoenix.

La canzone degli A Great Big World, duo newyorchese, non fa altro che sottolineare il concetto di desolazione e rammarico dell’ennesimo Natale passato senza alcun regalo.

“Well, Santa may not come tonight
It’s alright
It’s gonna be a merry Christmas
It’s gonna be a merry Christmas
If you see those reindeer flying by
Don’t cry”

Babbo Natale non arriverà, ma è ok, sostengono i dirigenti. Dunque, se verranno avvistate renne è bene sapere che non avranno Phoenix come destinazione: per questo, l’organizzazione chiede ai propri tifosi di non piangere. Oltre al danno pure la beffa.

“Just wrap me up under the Christmas tree”

Il ritornello, che consiste di una sola semplice frase, è poi di una immediatezza disarmante. “Semplicemente impacchettami sotto l’albero”: una frase sbarazzina, sbrigativa, che coglie al meglio l’impazienza di tifosi e giocatori di uscire da questi tempi bui, che dal 2010 non vedono un briciolo di Playoff. Purtroppo, però, bisognerà pazientare ancora.

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