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NBA, Russell Westbrook, esigente e fiducioso: “Posso giocare con chiunque”

Il play dei californiani prova a caricare i Lakers nonostante l’ultimo KO

Westbrook

I Los Angeles Lakers hanno avuto un inizio di stagione difficile, con un record attuale di 5-5. La squadra sta ancora cercando di trovare la giusta chimica e – oltre agli assenti giustificati – tutti devono imparare a giocare insieme. Come Russell Westbrook, il quale nelle prime uscite ha viaggiato a corrente alternata. Nell’ultima sconfitta contro Portland, RW0 ha chiuso con un pessimo 1/13 al tiro, perdendo ben 6 palloni.

Il playmaker è ancora in fase di adattamento e sta cercando di adattarsi al nuovo sistema di squadra. Il play ha ammesso che ha ancora difficoltà ad esprimersi totalmente:

“Devo fare un lavoro migliore per essere me stesso costantemente e non limitare il mio gioco o il modo in cui gioco perché non funziona per la nostra squadra e non funziona in generale. Voglio invece poter migliorare i miei compagni di squadra. Quindi, devo assicurarmi di giocare duramente in tutte le partite.”

È anche difficile essere se stessi quando ti trovi accanto a LeBron James e Anthony Davis. Il ruolo è ovviamente un po’ diverso da quello che aveva in passato:

“Sto solo cercando di trovare soluzioni. Questo è ciò che faccio. Questo è quello che ho fatto negli ultimi quattro o cinque anni. Per cercare di capire. Vengo in una nuova squadra, cerco di trarre il meglio dalla situazione ed essere il giocatore che sono, e mi piace trovare modi per fare ciò che è meglio per la squadra e fare tutto ciò che l’allenatore mi chiede di fare. E devo farlo per la nostra squadra.”

Spiega, tuttavia, che non vuole “mettere pressione su me stesso” perché pensa di essere “un giocatore di livello d’elite in quello che faccio”:

“Non c’è ulteriore pressione per me in questo ruolo. Come ho detto, non è qualcosa di nuovo. Quando troverò le soluzioni, sarò in una posizione migliore. Ma in questo momento ci sono tante cose diverse in corso, cambi di formazioni, tanti giocatori che si infortunano o tornano. Non vinciamo, che è la ragione principale per cui sento sempre di dover fare qualcosa di meglio per vincere. Sono così come giocatore. Quindi perdere non aiuta. Quando vinciamo… non mi interessa cosa succede. Ma quando perdiamo, personalmente mi assumo sempre la responsabilità di quello che ho fatto, perché se non gioco nel miglior modo possibile, allora sento che sta a me giocare meglio, per darci maggiori possibilità di vincere le partite.”

 

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