Seguici su

Central Division

NBA Season Preview: Central Division

Detroit e Cleveland per sviluppare i propri talenti. Chicago e Indiana per tornare grandi. Milwaukee per dimostrare che sono ancora loro i più forti. Scopriamo gli equilibri della Central Division.

Indiana Pacers

Ogni volta è difficile immaginarsi la svolta che può prendere Indiana. Tutto può succedere con i Pacers, loro che per anni si sono costruiti una credibilità fondata su difesa e intesa del proprio roster, andando a stravolgere quelle previsioni che li vedevano a mala pena lottare per la post-season.

Con la stagione da poco conclusasi si è infatti interrotta una serie di apparizioni ai Playoff che durava dal 2016, quando sulla panchina sedeva Frank Vogel, ora in forza ai Los Angeles Lakers. Eppure il roster non è stato stravolto così tanto e di certo la franchigia non si è abbandonata al tanking per ricostruire le proprie fortune dal Draft. Cos’è cambiato allora?

La partenza di Victor Oladipo è stata una duro colpo per i Pacers, ma va detto che il giocatore ora accasato agli Heat negli ultimi anni è stato solamente un lontano parente dell’All-Star che aveva incantato tutta Indianapolis. Il difetto maggiore che ha interessato i recenti Pacers è stato lo smarrimento di ogni identità difensiva, precedente marchio di fabbrica alla Bankers Life Fiedlhouse. Il defensive rating è calato a picco nella stagione 2020-21, mostrando dall’altra parte tutti i limiti offensivi di cui il team ha sempre sofferto. Il resto lo hanno fatto gli infortuni.

Caris LeVert, arrivato alla trade line di marzo nello scambio che ha portato James Harden a Brooklyn, si è subito dovuto fermare per sottoporsi ad un intervento per rimuovere una massa cancerogena nel proprio rene rilevata durante le visite mediche di rito. Trade che gli ha potenzialmente salvato la vita. Oltre a questo, bisogna aggiungere anche la frattura al piede subita da TJ Warren – e conseguente stagione terminata – e i continui stop di Malcom Brogdon. Un equilibrio in casa Pacers mai stabile, che hanno ostacolato una regular season conclusasi con l’eliminazione al torneo Play-in. Troppo poco per i Pacers e per la loro stella, Domantas Sabonis, l’unica costante in questi anni.

Se il roster come detto non è stato stravolto – ai saluti Doug McDermott e Aaron Holiday – le fortune di Indiana continueranno a passare per le sapienti mani del lituano, uno dei giocatori più sottovalutati dell’intera lega: 20.3 punti, 12.0 rimbalzi e 6.7 assist per il figlio di Arvydas e un gioco che dire completo è riduttivo. In attacco Sabonis è infatti capace di fare praticamente tutto: sa tirare da tre punti, sa andare in penetrazione, sa portare palla, giocare con i giusti tempi il pick n roll e usare il fisico in post basso.

Domantas Sabonis

Un esempio della duttilità di Sabonis: arriva in 1 contro 1 col difensore in palleggio, usa il piede perno per far saltare lui e il raddoppio, per poi concludere indisturbato a canestro (credits to NBA.com via Imgflip)

 

Domantas Sabonis

Forse non così esaltante e divertente da vedere come altri giocatori più esplosivi, Domantas Sabonis ha un grande QI cestistico: qui fa saltare il difensore, si lancia verso il ferro e conclude a canestro evitando la stoppata del difensore arrivato in aiuto (credits to NBA.com via Imgflip)

La più importante aggiunta alla rosa non passa allora per i giocatori quanto per la panchina: di ritorno dopo 15 anni spesi in Texas come coach dei Dallas Mavericks, Rick Carlisle per la prossima stagione tornerà ad allenare gli Indiana Pacers. A lui il compito di alzare l’asticella della pericolosità offensiva del proprio roster, vero tallone d’Achille di un team che ha bisogno come il pane degli schemi d’attacco del nuovo coach (solo due anni fa i suoi Mavs hanno terminato la regular season col migliore attacco della storia del gioco per efficienza offensiva, 115.9 punti ogni 100 possessi).

Con un roster sano ed un capo allenatore di alto spessore (non ce ne vogliano i sostenitori di Nate Bjorkgren), i Pacers potrebbero tenersi alle spalle i vari Wizards, Hornets e Raptors, e dare parecchio filo da torcere alle altre squadre della Central Division.

Clicca per commentare

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Advertisement
Advertisement
Advertisement

Altri in Central Division