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NBA, Spike Lee reagisce al caso Ewing: “Una vergogna per i Knicks”

Il celebre regista ha difeso l’ex stella dei Knicks dopo le lamentele riguardo il trattamento al Madison Square Garden

I New York Knicks sono forse la sorpresa di questa prima metà di stagione. Guidati da un super Julius Randle la squadra di New York occupa attualmente il settimo posto della Eastern Conference con un record di 19-19. Ma non è tutto rosa e fiori per i Knicks: ieri infatti Patrick Ewing si è lamentato pubblicamente del trattamento a lui riservato dagli addetti alla sicurezza del Madison Square Garden, e ora si è schierato al suo fianco anche il celebre regista nonché supertifoso Spike Lee.

Ieri l’ex stella degli anni ’90 si era lamentato per l’eccessiva pressione della sicurezza nell’arena più famosa del mondo. A detta di Ewing gli addetti ai lavori gli hanno continuamente chiesto la carta d’identità, come se fosse un completo sconosciuto, e ha definito il trattamento a lui riservato “irrispettoso”. Ospite a First Take, il famoso programma di ESPN, Spike Lee ha così commentato ciò che è accaduto a Ewing, lamentandosi del poco rispetto a lui mostrato:

“A questo punto della stagione sono totalmente concentrato sulla speranza di giocare i Playoff dei miei Knicks, e ciò che è successo ieri mi ha un po’ sconvolto. Non voglio dare la colpa a Dolan, ma deve esserci qualcosa di sbagliato al Madison Square Garden. Potete pensare cosa succederebbe se Magic Johnson fosse fermato dagli addetti ai lavori mentre sta entrando nello Staples Center? O se la stessa cosa accadesse a Michael Jordan allo United Center?”

Spike ha anche detto di aver parlato con Patrick Ewing dopo l’accaduto:

“Ho il suo numero, l’ho chiamato ed era furioso. Si sentiva mancato di rispetto. Lui è un’assoluta stella, ha guidato questa franchigia per anni e anni. Non è accettabile quanto accaduto: è una vergogna”

 

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