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NBA, John Wall si confessa: “Ho rischiato l’amputazione del piede”

Il play di Houston ha parlato dei momenti più difficili della sua riabilitazione dai gravi infortuni

Il ritorno di John Wall in una gara ufficiale NBA è avvenuto la scorsa notte dopo ben 735 giorni dalla sua ultima apparizione. Il neo giocatore degli Houston Rockets, infatti, ha vissuto un ‘nuovo esordio’ nella lega partecipando alla vittoria dei texani sui Sacramento Kings. L’ex giocatore di Washington è rimasto in campo per 37 minuti in cui ha prodotto 22 punti, 9 assist e 6 rimbalzi. Mica male per uno che è rimasto fuori dai giochi per due anni di fila.

Wall, lo ricordiamo, ha subito diversi interventi in questo lasso di tempo, tra cui uno particolarmente delicato al tallone nel febbraio 2019. Ai tempi, questa operazione non era andata a buon fine poiché Wall ha sofferto successivamente di un’infezione a livello dell’incisione praticata. Quando il chirurgo ha voluto affrontare l’infezione, ha scoperto che Wall soffriva anche di un tendine d’Achille rotto. Da quel momento in poi, l’ex stella di Washington, sembra aver rischiato più del dovuto, come ha confessato lui stesso ai microfoni di Shams Charania:

“È stato un periodo difficile. Ho avuto 3 o 4 diverse infezioni. Ad un certo punto si è arrivati a considerare alcune domande tra cui una è stata: “Dobbiamo amputare o no?”. È qui che le cose sono diventate molto serie per me. Ho sentito che se fossi riuscito a tornare, il basket sarebbe stata la cosa più facile di questo mondo. In tutte le riabilitazioni, la chiave per un buon rientro è rappresentata dai primi 3 o 4 mesi e il modo in cui le affronti. Ho capito che dovevo perdere peso e mettermi al lavoro. E così ho fatto.”

 

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