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NBA, i giocatori di Boston e Toronto si incontrano: vogliono boicottare Gara 1

Gli atleti delle rispettive squadre si sono incontrati in camera d’hotel per capire cosa fare in vista di Gara 1

Negli ultimi minuti si stanno intensificando le notizie riguardo il possibile boicottaggio di Gara 1 tra Toronto Raptors e Boston Celtics nel secondo turno di questi Playoff NBA. Secondo quanto riporta ESPN, infatti, gli atleti più rappresentativi delle due compagini si sarebbero incontrati nelle scorse ore in una camera d’hotel all’interno della bolla di Orlando per capire come muoversi in vista del match.

La serie comincerà ufficialmente giovedì notte, ma c’è il rischio concreto che il primo appuntamento possa saltare per dare voce alle proteste riguardo la brutalità della polizia americana che è stata nuovamente ‘cattiva’ protagonista di un episodio di razzismo su Jacob Blake: il ventinovenne ha ricevuto 7 colpi di pistola alla schiena da un agente.

L’allenatore dei Raptors, Nick Nurse, ha confermato ad ESPN che i giocatori della sua squadra si sarebbero incontrati nuovamente nella giornata di oggi per parlare di cosa fare, in maniera concreta. Kyle Lowry ha detto a Jay Williams di ESPN che stavano “esplorando qualunque opzione”. Queste, invece, le parole di coach Nurse:

“Boicottare la partita è un pensiero che balena nella loro testa come modo per attirare attenzione su questo nuovo episodio. Questo è davvero quello che vogliono. Io penso che ci sia abbastanza attenzione ma non ci sia stata una conseguente azione.”

Allo stesso tempo, il comitato esecutivo della NBPA si è riunito con i giocatori chiave per discutere dell’eventuale boicottaggio di alcune delle partite dei playoff. Secondo quanto filtra, i giocatori hanno organizzato un’assemblea ieri sera al Walt Disney World Resort. Alcuni hanno contattato la NBPA negli ultimi giorni per confessare che potrebbero non essere nel giusto stato d’animo per giocare a basket. Yahoo Sports ha quindi rivelato come il sindacato stia istruendo i giocatori sui pro e contro del boicottaggio, promettendo al contempo che saranno supportati indipendentemente dalla loro decisione.

Anche coach Brad Stevens ha parlato dell’intera sensazione, intervenendo in questo modo:

“Questi ragazzi mettono le persone al centro. Si preoccupano profondamente delle comunità in cui sono cresciuti, delle comunità in cui vivono. Tutto ciò che sta accadendo li colpisce emotivamente, proprio come tutti gli altri.”

 

Nel mentre sono arrivate anche le parole di Pascal Siakam e Jayson Tatum

 

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