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Indiana Pacers

NBA, Paul George svela un importante retroscena del suo addio ai Pacers

Non solo le sconfitte in campo dei giocatori, ma anche tanti errori della dirigenza

A tre anni di distanza dell’addio agli Indiana Pacers, Paul George torna a parlare sulle dinamiche che lo hanno spinto ad abbandonare la franchigia.

Ospite nel podcast Knuckleheads, il giocatore dei Los Angeles Clippers ha spiegato quali sono stati gli eventi più importanti che hanno influito sulle sue decisioni. Il fatto che la dirigenza abbia scambiato Danny Granger invece che aiutarlo a riprendersi dall’infortunio, o lo scambio di George Hill senza prima averlo informato hanno creato un po’ di tensione. 

Ma c’è dell’altro, sempre durante il podcast, l’ex Pacers ha rivelato che quando ancora giocava in Indiana, nonostante fosse apparso in alcune voci di mercato, era sotto il mirino di un altro giocatore che avrebbe cambiato maglia pur di giocare con lui e che, a detta di George, era l’ala grande più forte di quell’anno:

“Non farò nomi per motivi di privacy. Lo dirò solo così: all’epoca la migliore ala grande in NBA voleva venire in Indiana e fare squadra con me. Ma la dirigenza mi ha detto cose del tipo: ‘Siamo un piccolo mercato. Non siamo in grado di farlo. Non possiamo permettercelo’. Uno tra i migliori attaccanti vuole venire a giocare qui e non riesci a farlo funzionare?. Semplicemente non volevano farlo. Mi sono chiesto cosa ci facevo lì , in una squadra che non vince. Ho la migliore ala grande che vuole venire a giocare proprio qui,  non tutti scelgono Indy per venire a giocare. Nonostante tutto questo la dirigenza non ha fatto nulla per prenderlo.”

Successivamente ha aggiunto che i Pacers avevano in mente un progetto completamente diverso da quello di George. La dirigenza infatti si stava organizzando per prendere un nuovo giovane giocatore e un altro che si stava riprendendo da un infortunio. Quando l’ex Pacers è venuto a saperlo ha subito chiamato il suo agente e preparato i bagagli.

Difficile dire chi potesse essere il giocatore che avrebbe scombinato le carte della NBA. Nel 2017 Blake Griffin era la migliore ala grande presente nel mercato dei free-agent. Ha firmato un contratto quasi al massimo con i Los Angeles Clippers, franchigia che poco probabilmente avrebbe abbandonato.

Il migliore attaccante in classifica, però, era Anthony Davis, ed è forse proprio lui il giocatore di cui parla George. Insieme sicuramente avrebbero formato un ottimo duo, ma non c’erano le condizioni ideali per provare questa mossa di mercato.

George infatti sarebbe diventato unrestricted free agent per il 2018, mentre la firma di Davis avrebbe richiesto sicuramente degli asset importanti da presentare sul tavolo.

Gli Indiana Pacers hanno preferito non rischiare e seguire la loro strada, con il risultato di aver perso definitivamente sia la possibilità di prendere Anthony (ormai al fianco di LeBron James), sia Paul George, ora in quel di Los Angeles, la città di cui si parlava tanto nei giorni precedenti alla trade con gli Oklahoma City Thunder.

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