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NBA, i Knicks in silenzio sul caso George Floyd

Staff e giocatori infuriati, la risposta di Dolan: “Non siamo qualificati a offrire la nostra opinione su questioni sociali”

Il video della morte di George Floyd, ucciso a Minneapolis lo scorso 25 maggio dal poliziotto Derek Chauvin, ha fatto il giro del mondo, dando vita a molte manifestazioni di protesta in tutti gli Stati Uniti. Molti atleti e società sportive hanno condannato il gesto, tranne i New York Knicks.

Molti giocatori NBA, infatti, hanno preso parte alle varie manifestazioni di protesta: tra questi Jaylen Brown e Malcolm Brogdon, hanno marciato ad Atlanta. Anche JR Smith e Jordan Clarkson hanno manifestato a Los Angeles.

Da parte dei New York Knicks, invece, nessuna dura presa di posizione sulla questione. Una scelta che ha fatto molto arrabbiare sia lo staff che i giocatori, come riporta ESPN.

Per cercare di calmare le acque, il proprietario della franchigia della ‘Grande Mela’ James Dolan ha mandato una email ai dipendenti della Madison Square Garden Company, la società che controlla i Knicks. Questa la risposta di Dolan in merito al silenzio sul caso George Floyd:

“Alcuni di voi hanno chiesto se la nostra compagnia avesse in programma di parlare pubblicamente dell’uccisione di George Floyd da parte di un ufficiale di polizia di Minneapolis. Mi rendo conto dell’importanza della questione e, per questo, voglio che capiate la nostra posizione interna. È un periodo turbolento per il nostro paese. Il coronavirus e i disordini civili hanno avuto un peso sul nostro stile di vita.

Noi al Madison Square Garden difendiamo i valori di un posto di lavoro rispettoso e pacifico. Lo faremo sempre. Ad ogni modo, in qualità di compagnie che operano nello sport e nell’intrattenimento, non siamo più qualificati di nessun altro per offrire la nostra opinione su questioni sociali. Ciò che è importante è come operiamo. Le nostre compagnie sono impegnate a portare alti i nostri valori, che includono creare un posto di lavoro rispettoso per tutti, e questo non cambierà mai. Quello che diciamo gli uni agli altri è importante. Come ci trattiamo reciprocamente è importante. Ed è questo che ci farà superare questo momento difficile.”  

 

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