È ormai passato praticamente un mese da quando, per la prima volta, un giocatore NBA è stato trovato positivo al Coronavirus. La scoperta riguardava Rudy Gobert, centro degli Utah Jazz. Da quel giorno la pandemia ha iniziato a diffondersi, in contemporanea con la NBA, praticamente in tutti gli Stati Uniti. Gli States stanno attraversando ora una fase drammatica, con migliaia di vittime al giorno, e parlare di una ripresa sportiva sembra quantomeno immaturo.
Gli organi dirigenziali devono però prepararsi ad una eventuale ripresa delle partite anche se, come annunciato da Silver, qualsiasi discorso potrà essere iniziato solamente a partire dal mese di maggio. Oltre all’attesa in quarantena, nella speranza che la pandemia termini il prima possibile, si dovrà poi tenere in considerazione eventuale altro tempo perché i giocatori riprendano il ritmo partita.
Ad essere di questo parere è Enes Kanter:
“Non puoi prendere dal nulla e dire ‘Ok, tra una settimana giochiamo’. Alcuni giocatori si stanno allenando, ma altri sono nelle loro case senza poter fare nulla. Dobbiamo assicurarci che tutti si stiano allenando nella giusta maniera e che siano in buona forma se, quando riprenderemo, dovremo passare direttamente ai Playoff”
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