Intervenuto sulle frequenze locali di 98.5 The Sports Hub, Danny Ainge è tornato sull’effetto domino generato dalla dipartita di Kyrie Irving, accasatosi ai Brooklyn Nets. Il confronto tra dirigente e giocatore è stato costante e cordiale nel corso di tutta la stagione e il GM dei Celtics non sembra avere rimpianti. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:
“Io e Kyrie abbiamo parlato spesso, è sempre stato rispettoso nei miei confronti e trasparente nell’esporre le sue riflessioni. Me lo sentivo, ma lo stesso Kyrie in occasione del passato training camp aveva annunciato la sua intenzione di rifirmare con noi. Non ero stato io a spingerlo […] Tra marzo e la fine della stagione mi aveva manifestato in un paio di occasioni la volontà di tornare davvero a casa. A quel punto ho avuto l’impressione che volesse giocare a Brooklyn più che a New York. Ciononostante non ha mai chiuso una porta. Aveva cambiato idea più volte nel corso dell’anno e da parte nostra abbiamo sempre tenuto l’opzione sul tavolo. […] Dopo il ‘cappotto’ rifilato a Indiana al primo turno e la vittoria in Gara 1 contro Milwaukee […] siamo entrati in una spirale [negativa]. Kyrie non mi ha mai fatto sapere di volersene andare al cento per cento. Non ho cercato di convincerlo a restare, gli ho dato spazio per prendere la sua decisione. Non voglio implorare i giocatori, cerco gente che voglia giocare qui. […] Kyrie è più di un semplice cestista professionista, suo padre vive nel New Jersey. […] Rispetto la sua scelta.”
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