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NBA, Dwight Howard: “Voglio giocare, ma non c’è squadra che voglia davvero farmi giocare”

Il lungo pronto a tornare sul parquet

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Alcuni All-Star sono attualmente senza una squadra. Questo è il caso di Dwight Howard che dopo la sua stagione ai Los Angeles Lakers, non ha trovato un nuovo contratto e la stagione potrebbe iniziare senza di lui. Ospite di Matt Barnes e Stephen Jackson in All The Smoke, il lungo si è confidato nella sua situazione:

“Voglio giocare, amo il basket, ma allo stesso tempo non c’è squadra che vuole davvero farmi giocare. Ecco come mi sento dopo il periodo trascorso ai Lakers. Lì mi sentivo come se avessi fatto abbastanza per aiutarli a vincere un titolo per guadagnarmi un posto in squadra e avere nuovamente la possibilità di giocare molto, ma non è stato così. Quindi dopo, ho pensato, ‘Amico, non voglio dovermi sfondare il culo per un’intera estate, allenarmi tre volte al giorno, fare una dieta certosina, fare tutto questo, e poi tornare in una squadra per sedermi in panchina o non essere davvero in grado di aiutarli a vincere. Mi sono chiesto più volte se dovevo mollare la presa e fare qualcos’altro nella vita o se volevo tornare e mostrare alla gente che sono ancora un giocatore di livello. Voglio davvero godermi la vita, i miei figli stanno crescendo e voglio davvero essere lì per loro, ma allo stesso tempo – so di poter ancora giocare a certi livelli.”

La scorsa stagione, nonostante gli infortuni ai Lakers, Dwight ha effettivamente rivestito un ruolo limitato, con soli 16.2 minuti a partita a disposizione (career-low) ha registrato una media di 6.2 punti e 5.9 rimbalzi ad allacciata di scarpa. A quasi 37 anni, sarebbe comunque sorprendente se nessuna squadra lo chiamasse, se non altro per portare la sua esperienza.

Poi, la parentesi su Kobe, da ex compagno di squadra:

“Kobe è il giocatore più skillato della storia. Tutto ciò che Jordan ha fatto, con lui si è moltiplicato. Come mai ? Quando vedi qualcosa che funziona, provi a replicarlo. Questo è ciò che ha fatto Kobe prendendo a modello il miglior giocatore della storia. Ha fatto tutto ciò che ha fatto Jordan e l’ha reso migliore. Anche guardandolo mentre si allenava, mi chiedevo perché stesse facendo certe cose.”

 

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