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Golden State Warriors

NBA, Steph Curry: “Nulla da perdere contro i Lakers? Troppi ci hanno sottovalutato”

Il leader tecnico di Golden State commenta l’etichetta superficiale con la quale è stata connotata la sua franchigia in vista del Play-in

Tra poche ore i Golden State Warriors affronteranno i Los Angeles Lakers nel turno del Play-in che decreterà i futuri sfidanti dei Phoenix Suns, classificatisi secondi ad Ovest. Secondo gli addetti ai lavori, Steph Curry e compagni scenderanno in campo in una gara di postseason da sfavoriti per la prima volta dal 2015, anno in cui giocarono la prima di cinque finali NBA consecutive.

Approdando al torneo di qualificazione con l’ottavo miglior record ad Ovest, Golden State non godrà neppure del fattore campo nella sfida ad eliminazione diretta contro i Lakers campioni in carica. Nonostante il risultato di questa equazione, che considera risultati recenti delle franchigie e coordinate geografiche della gara, non sembri pendere dalla parte di coach Steve Kerr, la retorica americana potrebbe giocare a favore della sua compagine.

Mai sottovalutare il cuore di un campione? Risponde Stephen Curry:

”Non abbiamo nulla da perdere contro i Lakers? Troppe persone ci hanno sottovalutato nelle ultime due stagioni, definendoci vecchi, fragili ed inconsistenti. Tutti pensavano che non saremmo arrivati nemmeno al Play-in. Queste considerazioni ci stimolano a dare il meglio ogni sera, contro chiunque. A maggior ragione, giocando una partita ad eliminazione diretta contro i campioni in carica, abbiamo un’occasione enorme per dimostrare il nostro valore. È diventato quasi piacevole essere sottovalutati, così da poter poi smentire tanti detrattori.”

Anche Steve Kerr si è unito al dibattito, fomentato dalla redazione di ESPN:

”Stiamo parlando di una stagione particolare. In queste condizioni, ogni vittoria ha un sapore dolcissimo. Abbiamo passato un quinquennio costellato di successi, ma, al tempo stesso, davvero frustrante, perché sembrava fossimo costretti a vincere il titolo ogni anno. Ora, specularmente, siamo dati per morti con troppa fretta e questo non fa altro che infonderci leggerezza.”

 

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