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NBA, Jeanie Buss racconta di quando Chris Paul fu ad un passo dai Lakers

“Non fu la NBA a bloccare la trade, ma David Stern”

Invitata al podcast All The SmokeJeanie Buss, proprietaria dei Los Angeles Lakers, ha raccontato di quando Chris Paul, nel 2011, fu a un passo dai Lakers e dal formare una coppia stellare con Kobe Bryant. In quel particolare momento storico, Davis Stern – commissioner della lega – era anche al comando di NOLA quando decise di fermare un trade ormai avviata tra i General Manager delle rispettive franchigie.

Queste le parole di Jeanie a riguardo:

“Posso dirvi esattamente cos’è successo. Eravamo in pieno lockout. C’era una moratoria e non si potevano fare operazioni di mercato, non si poteva fare nulla. In più stavamo negoziando un accordo con il sindacato dei giocatori per togliere il lockout. Tutti i rappresentanti delle franchigie NBA dovevano essere a New York per la riunione del Board of Governors, per ratificare il nuovo contratto collettivo. 

Eravamo in una stanza, poi improvvisamente ha iniziato a girare una voce su uno scambio. In quel periodo NOLA era guidata dalla Lega e il GM degli Hornets credeva di avere il potere per fare questo scambio. All’epoca ero io il responsabile degli scambi dei gialloviola, poiché mio padre aveva problemi di salute. La trade stava procedendo mentre tutti gli owner erano nella stanza… e le squadre si sono dette contrariate poiché non avevano avuto l’opportunità di poter trattare anche loro con New Orleans per arrivare a Chris Paul. Quindi attaccarono la NBA e dissero che non era giusto ufficializzare la trade.

David Stern non si oppose allo scambio come commissioner della NBA, ma come presidente di New Orleans. Non gli avevamo chiesto il permesso per convalidare lo scambio. Quando la Lega disse che non avrebbe preso decisioni riguardo al basket, poiché siamo noi la lega, il GM ha avuto la sensazione che poteva prendere certe decisioni senza l’approvazione di qualcuno.

Non fu la NBA a impedire ai Lakers di ottenere Chris Paul. Fu David Stern. Quindi annullò l’accordo e chiese a tutti di calmarsi, perché molte squadre stavano sostenendo ci fosse un complotto, ma non era così. È stata solo tutta una coincidenza. Poi, la nostra dirigenza decise di fare un altro scambio.”

 

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