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NBA, Shawn Bradley rimane paralizzato dopo un incidente

L’ex centro dei Mavs ha riportato un incidente paralizzante lo scorso venti gennaio. Dopo mesi di silenzio, oggi sono arrivate le prime dichiarazioni dell’ambiente

Shawn Bradley, ex centro dei Dallas Mavericks, ha rilasciato oggi le prime dichiarazioni pubbliche in merito all’incidente ciclistico, occorso in data 20 gennaio 2020, che lo ha malauguratamente paralizzato. Bradley, uno dei giocatori più alti della storia NBA (228 cm circa), è stato urtato da un’automobile mentre era in sella alla propria bicicletta nei pressi di St. George, Utah. Il colpo improvviso ha scardinato la ruota posteriore, facendo cadere rovinosamente al suolo l’ex giocatore, che ha così ripotato una paralisi, motivata dal trauma incassato dalla spina dorsale.

Dopo esser stato operato al collo, Bradley ha trascorso le ultime otto settimane della sua vita in convalescenza. Nonostante la spiacevole condizione di infermità, la seconda scelta assoluta del Draft NBA 1993, forte della vicinanza della moglie Carrie, sembra abbattuto solo parzialmente. La grande fede che lo contraddistingue, come testimoniano le missioni evangeliche da lui condotte in Australia nel secolo scorso, lascia presagire una lettura tutt’altro che arrendevole della sua invalidità: ha già infatti avviato una campagna di sensibilizzazione contro la pirateria stradale, che aiuterà anche il diretto interessato a lenire le difficoltà della riabilitazione. Dopo aver ringraziato tutti per le preghiere ed i pensieri, ha chiesto esplicitamente un favore agli astanti:

“Non smettete mai di lottare!”

Di seguito, le parole di Mark Cuban, proprietario dei Dallas Mavericks, sull’accaduto:

“La notizia dell’incidente ha scioccato tutti. Abbiamo rispettato da subito il suo silenzio-stampa, sperando che potessimo avere buone notizie. Come detto dalla famiglia, Bradley non è in pericolo di vita, anche se lo aspetta un difficile cammino di fisioterapia. Non mi ha sorpreso la sua forza d’animo, esattamente come il suo desiderio di mettere a disposizione degli altri la propria disgrazia. E’ sempre stato un uomo combattivo e farà sempre parte della famiglia Mavs.”

Anche il GM della franchigia, Donnie Nelson, ha voluto condividere i propri pensieri:

“Shawn ha giocato a Dallas per più di otto stagioni. La sua disgrazia non è passata inosservata nel nostro ambiente, specie per la bontà di chi non meritava tale sorte. Non avevo dubbi che avrebbe reagito anche a questo tragico incidente, dal momento che ha sempre rasentato un viscerale attaccamento alla vita.”

 

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