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NBA, Popovich su Hammon: “Non è stata assunta solo per fare la storia”

L’allenatore degli Spurs è stato chiaro sulle qualità da coach di Hammon

becky hammon donna

Dopo aver assistito ad un giorno storico, in cui Becky Hammon è diventata la prima donna ad allenare una squadra NBA nella partita di mercoledì scorso contro i Los Angeles Lakers, Gregg Popovich è tornato ai microfoni dei giornalisti per commentare questo nuovo traguardo raggiunto dalla lega. Popovich, la cui espulsione nel secondo quarto ha spianato la strada ad Hammon per assumere le funzioni di capo allenatore contro i gialloviola, ha detto che la leggenda della WNBA ha meritato questa opportunità grazie al costante lavoro svolto negli ultimi anni. Ecco le parole di Pop raccolte da Dan Woike del Los Angeles Times:

“È stato tutto normale per me. Non abbiamo assunto Becky solo per fare la storia. Se lo è guadagnato. È qualificata. È meravigliosa in quello che fa. La volevo nel mio staff per il lavoro che svolge. E sembra essere una donna… che in fondo dovrebbe essere una questione irrilevante, ma non nel nostro pianeta visto che è difficile per le donne ottenere certe posizioni.”

Hammon si è unita agli Spurs nella stagione 2014-15 e da allora ha lavorato come assistant coach di Popovich. È stata nominata head coach della squadra durante la Summer League nel luglio 2015, diventando la prima donna capo allenatore nella storia della competizione. Risultato? Ha portato la squadra al titolo. L’ex All-Star ha definito il suo debutto un “momento importante” nella sua carriera, ma si è lamentata del fatto che San Antonio alla fine non sia stata all’altezza dei Lakers.

Popovich crede che Hammon sia pronta per un ruolo di head-coach, aprendo potenzialmente opportunità simili per altre donne:

“Non c’è motivo per cui qualcuno come Becky e altre donne non possano essere allenatori nella NBA. Su una scala più ampia, ecco perché non è stato un grosso problema per me – perché la conosco. E conosco le sue capacità, e conosco il suo valore, e so che il suo futuro è molto, molto luminoso. Capisco l’attenzione che ha ricevuto, ma in tutta onestà, pensavo che la maggior parte delle persone sapesse già che era preparata per essere un capo allenatore in NBA”.

 

 

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