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Milwaukee Bucks

Cifra record per la Rookie card firmata da Antetokounmpo

Un coraggioso collezionista ha sborsato quasi due milioni di dollari

Al Draft 2013, i Milwaukee Bucks si aggiudicarono un ragazzo venuto dalla Grecia, allora diciannovenne, piuttosto alto e con un talento ancora leggermente grezzo. Una vocazione per il basket destinata a sbocciare e, così è stato. La crescita della società è avvenuta di pari passo con quella fisica e spirituale di Giannis Antetokounmpo, premiata non a caso con il titolo di Most Improved Player nel 2017, e se oggi i Bucks competono ad alti livelli, devono ringraziare sopratutto la loro stella.

Il greco, nella sua stagione da Rookie, datata 2013/2014, concluse con una media di 6.8 punti e 4.4 rimbalzi. Quelle statistiche sono solo un ricordo, dato che oggi viaggia a numeri ben più alti: 29.5 punti, 13.6 rimbalzi e 5.6 assist le medie dell’ultimo anno, che gli sono valse il secondo titolo consecutivo di MVP della regular season. Un’esplosione che lo ha reso l’atleta più rappresentativo del suo paese, un mentore per molti ragazzi e un pezzo raro e pregiato per tutti i collezionisti.

Come riportato da TMZ Sports, infatti, un maniacale raccoglitore ha sborsato la cifra mozzafiato di 1.812 milioni di dollari per accaparrarsi la Rookie card firmata dallo stesso Giannis Antetokounmpo. Somma che è entrata di diritto nell’albo dei primati.

A rendere così costosa la card ci ha pensato anche la presenza di un piccolo badge estratto da una maglietta indossata dal classe ’94 proprio nella sua prima stagione in NBA. Altro particolare piuttosto interessante, questo piccolo capolavoro artistico ha superato il valore della Rookie card firmata di LeBron James presente sul mercato solamente in 23 pezzi, uno dei quali è volato solamente poche settimane fa al prezzo di 1.8 milioni di dollari.

Secondo quanto riportato dalle fonti, la card del numero 34 dei Milwaukee Bucks e quella del Re sono finite nelle mani dello stesso acquirente. Un collezionista che adesso potrà esporre i suoi gioiellini come se fossero quadri di Monet o Picasso.

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