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Atlanta Hawks

NBA, le squadre tagliate dalla ripresa studiano un piano alternativo

C’è la possibile strategia per far mantenere in movimento i giocatori delle otto franchigie escluse

Come nei riti ancestrali, il proseguimento della stagione 2019/2020 ha imposto un sacrificio. Sull’altare sacrificale sono finite otto franchigie, quelle sulla cui stagione era già stata scritta la parola fine. Atlanta Hawks, Cleveland Cavaliers, Charlotte Hornets, Chicago Bulls, Detroit Pistons, New York Knicks, Minnesota Timberwolves e Golden State Warriors non faranno parte della ripartenza in data 31 luglio. E in men che non si dica, sorge un problema piuttosto serio.

La stagione è stata interrotta l’undici marzo e queste otto franchigie, sapendo che il prossimo campionato ripartirà solo a dicembre, sarebbero teoricamente costrette a scontare un periodo di pausa lungo circa nove mesi. Un lasso di tempo estremamente lungo e inaccettabile per tutti i giocatori delle otto squadre tagliate fuori. Di conseguenza, i nuclei dirigenziali delle franchigie escluse dalla ripartenza avrebbero pensato a delle soluzioni alternative, ben scaglionate, in grado di far muovere e divertire i giocatori fermi. Secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski, le proposte al vaglio sarebbero le seguenti:

  • Luglio: allenamenti volontari e incrociati per due settimane
  • Agosto: minicamps regionali con addirittura tre partite in diretta tv
  • Settembre: altre attività di squadra
  • La possibilità di iniziare il training camp della nuova stagione tra i 7 e i 10 giorni prima rispetto alle 22 franchigie che continueranno a giocare in Florida

Anche il coach degli Atlanta Hawks, Lloyd Pierce, ha sottolineato quanto sia importante questa strategia per tenere in forma i tanti giocatori:

“Alleno la squadra più giovane della NBA. La cosa migliore di cui possiamo beneficiare è continuare a giocare, ma il gioco ci è stato portato via. La stagione riprenderà e noi non ne faremo parte e questo contrasta la nostra crescita, il nostro prodotto finale. Ho ragazzi molto giovani, gioco con loro. Hanno bisogno di assorbire esperienza e quindi abbiamo bisogno di continuare a giocare. Vogliamo tornare a giocare!”

Al coro del suo allenatore si è unito anche il proprietario, Tony Ressler:

“Nove mesi sono troppi senza attività. Non possiamo rischiare. E credo che la lega abbia ricevuto questo messaggio forte e chiaro. I nostri giocatori vogliono continuare a giocare. Vogliamo attività che ci aiutino a rimanere competitivi.”

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