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NBA, Durant frena sul rientro: “Non ho intenzione di giocare”

La stagione di KD è finita, senza mai essere iniziata

Kevin Durant è assente, ma giustificato, da gara-5 delle ultime Finals, quelle giocate contro i Toronto Raptors la stagione scorsa. Quel cambio di passo nel secondo quarto gli è costato il tendine d’Achille, uno degli infortuni più gravi che un atleta possa subire. Dopodiché l’infermeria, l’addio ai Golden State Warriors e l’annuncio in grande stile con i Brooklyn Nets. Infine, una lunga e snervante riabilitazione.

Molte voci echeggiavano intorno all’orbita del suo rientro in questa stagione, ma forse era chiaro fin dall’inizio che KD non sarebbe tornato di fretta e furia per, magari, rischiare una fatale ricaduta. E così il due volte campione NBA ha confermato una volta per tutte che non tornerà nel breve periodo:

“La mia stagione è finita. Non ho intenzione di giocare. L’abbiamo deciso immediatamente la scorsa estate, quando ho subìto l’infortunio. Penso che per me sia meglio aspettare, non penso di essere pronto per giocare già il prossimo mese con l’intensità necessaria nelle sfide valide per i playoff. Aspettare mi dà più tempo e mi permette di essere maggiormente pronto per la prossima stagione e per il resto della mia carriera.”

Kevin Durant ha poi confessato di essersi isolato, di aver innalzato attorno a sé una bolla che facesse da deterrente contro le numerose pressioni:

“È come se avessi dovuto cancellare tutto il resto e concentrarmi soltanto su me stesso, per capire come volevo affrontare questo infortunio. Per la prima volta al centro della riabilitazione ci sono stato soltanto io: ho sentito che era meglio non far parte della squadra, ma prendermi il tempo necessario per concentrarmi ogni giorno solo su me stesso.”

Inoltre, aggiunge:

“In passato mi sono caricato di pressioni per tornare a giocare il prima possibile. Vedevo i miei compagni divertirsi in campo e volevo esserci anch’io. Questa volta sono stato più paziente, soprattutto mentalmente, pensando a cosa fosse meglio nel lungo periodo.”

Oltre che dall’infortunio e dal recupero, l’esistenza di Durant è stata travagliata anche dal Covid-19. Infatti, il numero 7 dei Brooklyn Nets è risultato positivo al virus ed è l’unico, nel totale di 4 contagi per i Nets, di cui si conosca il nome. L’ala piccola si è espresso così sulla malattia:

“È stato uno shock, ma poi è subentrata la curiosità: volevo capire cosa significasse essere positivo e come si sarebbe comportato il virus. E più mi sono informato, più mi sono tranquillizzato. Dopo è subentrata una sorta di curiosità su come affrontarlo.”

Tralasciando per un momento gli eventi negativi, l’ex Oklahoma City Thunder ha affrontato anche la sua voglia di tornare in campo:

“Non vedo l’ora di tornare a giocare, per inseguire insieme ai miei compagni il nostro obiettivo. La sfida che ho davanti mi stimola tantissimo. A Brooklyn c’è tanta energia e la cultura sportiva è davvero profonda, la gente di qui non vede l’ora di avere una squadra da amare. C’è l’entusiasmo degli inizi, il Barclays Center esiste da soli sei anni e noi siamo una delle prima versioni dei Nets da cui la gente si aspetta tantissimo prima ancora di vederci scendere in campo. Queste aspettative mi piacciono, voglio dare il massimo per questa gente, per i nostri tifosi.”

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