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Curiosità

Le 15 partite NBA che hanno fatto la storia da rivedere in quarantena

La quarantena è l’occasione giusta per ripescare le partite che hanno fatto la storia della NBA. Con la memoria offuscata dal tempo, ogni emozione è ancora lì, pronta ad essere rivissuta.

6. Allen Iverson a un passo dal titolo NBA

Assolutamente da non perdere anche quella che è probabilmente la partita più iconica della carriera di Allen Iverson, ovvero Gara-1 delle Finali NBA 2001 fra Philadelphia 76ers e Los Angeles Lakers. In quella stagione A.I. portò praticamente da solo alle Finali NBA una squadra martoriata dagli infortuni, tanto da guadagnarsi il titolo di MVP della stagione regolare. Non solo: quella partita venne vinta dagli stessi Sixers grazie ai 48 punti dello stesso Iverson, portando la squadra a un passo dal titolo NBA. Le cose, come ben sappiamo però, andarono diversamente. Infine, in questa partita è da gustare anche il famosissimo episodio dello step-over di Iverson su Tyronne Lue.

 

 

 

7. La controversa Lakers vs. Kings

Gara-6 delle Western Conference Finals del 2002 è diventata nota per gli enormi dubbi che riguardano la più famosa delle teorie del complotto riguardanti le partite truccate in NBA, che noi abbiamo illustrato nel dettaglio in questo articolo. Dubbie chiamate arbitrali, grande disparità fra il numero di tiri liberi concessi fra le due squadre e vivaci discussioni nel dopo partita non hanno fatto altro che alimentare questa teoria: quindi una partita da non perdere per i suoi aspetti più controversi.

 

 

 

8. La partita di Tracy McGrady

Prima di James Harden, nei primi anni 2000 gli Houston Rockets potevano contare sul duo Yao Ming e Tracy McGrady. Proprio quest’ultimo, nel dicembre 2004 contro i San Antonio Spurs si rese protagonista di una prestazione fuori dall’ordinario, non solo per i 33 punti, 8 rimbalzi e le 5 palle rubate con cui terminò la partita, ma soprattutto per aver segnato 13 punti nei 35 secondi finali della partita, portando i Rockets a vincere in rimonta per 81-80. Vale la pena rivedere l’intera partita solamente per la sua prova e il suo miracolo nel finale.

 

 

 

9. Le Finals 2005 fra Spurs e Pistons

I San Antonio Spurs dei primi anni 2000 giocavano su pochi, semplici concetti: versatilità delle posizione, giro palla veloce, spaziatura del campo. I risultati furono piuttosto efficaci, con 4 titoli vinti fra il 1999 e il 2007, ma probabilmente un po’ brutta da vedere. Le Finali 2005 fra Spurs e Pistons registrarono il più basso share televisivo da parecchi anni a causa delle partite ultra difensive delle due squadre, dei palloni appoggiati a canestro, e le poche schiacciate. Insomma, partite che finivano intorno agli 80 punti lasciavano un po’ a desiderare. Eppure c’è spazio anche per loro nella nostra lista, e la nostra scelta ricade su Gara-5: una pallacanestro completamente diversa da quella di oggi (15 anni sono un’enormità nella pallacanestro), ma in cui trovano posto i tiri allo scadere di Robert Horry.

 

 

 

10. Gli 81 punti di Kobe

Nessuno pensava che qualcuno potesse arrivare anche lontanamente vicino ai 100 punti segnati in una singola partita da Wilt Chamberlain nel 1962, almeno fino al 22 gennaio 2006. Ebbene, quella sera, in cui Raptors e Lakers si sfidavano in quella che sembrava una normalissima partita di regular season, divenne la sera in cui Kobe Bryant segno 81 punti, diventando il giocatore ad avvicinarsi più di chiunque altro al record stabilito da Chamberlain. Quegli 81 punti (28/46 dal campo, 7/13 da tre punti e 18/20 ai liberi) aiutarono i Lakers a rimontare lo svantaggio di 18 punti a inizio terzo quarto. Una partita che quindi è assolutamente da recuperare non solo per la sua storia, ma anche per la sua epicità: al termine della partita gli stessi compagni di squadra e lo staff dei Lakers chiesero a Bryant di autografare le copie dei tabellini; lo speaker Lawrence Tanter raccomandò al pubblico di conservare i biglietti, mentre l’allora proprietario della franchigia Jerry Buss descrisse la partita semplicemente come “un miracolo rivelarsi davanti ai miei occhi”. Da non perdere.

 

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