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NBA, Melli: “Le favorite per l’anello sono le due di LA e i Bucks”

Il numero 20 dei Pelicans si è concesso a SkySport per una lunga videochiamata

Da Istanbul a New Orleans. Questo è stato l’ultimo viaggio del nostro azzurro Nicolò Melli. Due mondi completamente diversi, due leghe completamente diverse, per non parlare delle emozioni. A 28 anni, l’NBA era la scelta giusta da fare per mettersi di nuovo in gioco e per provare una nuova esperienza. Melli è stato ospite ieri pomeriggio del programma #CasaSkySport, condotto da Carlo Vanzini e Massimo Marianella, e ha risposto alle domande e curiosità di centinaia di appassionati riguardanti proprio questo suo ultimo viaggio.

Il Covid-19 sta bloccando l’intero pianeta e, con esso anche gli Stati Uniti. Melli risponde così alla domanda sulla situazione a New Orleans:

“Stamattina abbiamo fatto una riunione di squadra. Il campo di allenamento da oggi è chiuso, per cui ci è vietato accedere alle palestre e allenarci. D’ora in poi quindi la quarantena è davvero quarantena, anche per noi, ma non sono convinto che qui negli Stati Uniti tutti abbiano sviluppato la giusta consapevolezza sulla gravità dell’epidemia.”

Non poteva di certo mancare la domanda su chi vincerà il prossimo titolo:

“Le due squadre di Los Angeles e i Milwaukee Bucks mi sembrano le squadre più attrezzate.”

Il numero 20 ha descritto così i due mondi diversi di Istanbul e New Orleans:

“In Turchia tutto frenetico, tutti sempre di corsa, un delirio ovunque. Arrivo qui e il soprannome di New Orleans è ‘The Big Easy’, perché qui tutti tranquilli, pacifici, ci mettono 20 minuti a uscire dal parcheggio.”

Melli ha anche analizzato le difficoltà della lega:

“Una su tutte, dal punto di vista tattico, sono le spaziature. In Europa ero abituato a creare giochi con blocchi e tagli lontani dalla palla, mentre qui facevo solo una gran confusione. Ora infatti sto un po’ più fermo, sono più disciplinato all’interno del nostro attacco.”

Infine, c’è anche spazio per i consigli – ai giovani -:

“Allenarsi. Questo è l’unico consiglio. Qualcuno ha detto: il peggior giocatore da guardare per un giovane cestista è Steph Curry, perché dà l’idea che certe cose gli vengano naturali. Invece dietro c’è un lavoro enorme, tecnico e fisico, ore e ore di palestra. L’allenamento costante e le giuste priorità sono fondamentali.”

e per i ricordi:

“Indubbiamente l’ultimo anno a Milano è stato complicato, difficile, con poche soddisfazioni e con un’eliminazione dai playoff particolare. Non è sicuramente l’anno che ricordo con più soddisfazione nella mia carriera.”

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