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NBA, Kevin Love sulle donazioni ai lavoratori: “Siamo più che semplici sportivi”

Una grande dimostrazione di cura verso gli altri spiegata in semplici parole da Kevin Love

Kevin Love, dei Cleveland Cavaliers, è stato uno tra i primi giocatori NBA a lanciare l’iniziativa di supportare economicamente i lavoratori delle arene. Infatti dopo lo stop forzato della scorsa settimana per via del rischio di contagio da Coronavirus, molti impiegati sono rimasti di fatto senza lavoro e, di conseguenza, senza uno stipendio per superare questo periodo molto difficile.

Fortunatamente Love non è stato l’unico giocatore a farsi avanti in questo gesto, ritenuto doveroso, per sostenere le tante persone che con il loro lavoro garantiscono sera dopo sera le partite, l’afflusso di pubblico e la sicurezza degli atleti in campo.

Sulle donazioni Love si è espresso in un’intervista da casa, ricordando come spesso i giocatori debbano sentirsi leader della propria comunità:

“Ho pensato che proprio questo fosse il momento opportuno per noi atleti di dimostrare che siamo più che semplici sportivi. Sono tempi incerti e duri per tante persone, persone che vivono del loro lavoro giorno dopo giorno, e noi dobbiamo essere dei leader, degli esempi e fare ciò che è giusto, dare una mano a tutti coloro che ne hanno bisogno”.

Per ricordarlo, Kevin Love ha donato 100mila dollari, attraverso la sua fondazione, per sostenere finanziariamente i lavoratori della Rocket Mortgage Arena di Cleveland. Successivamente a favore di questa iniziativa si è mossa anche la franchigia e tante altre squadre NBA, oltre ovviamente ai singoli giocatori:

 “La donazione? E’ stato un modo per rendermi utile nel momento del bisogno, un periodo davvero duro per tante persone. Sono i momenti come questi che possono far nascere problemi come l’ansia o la depressione. Stare a casa, sentirsi inutili e impotenti non è piacevole. Credo che oggi più che mai la gente cerchi un senso di comunità, la sensazione di far parte di qualcosa di più grande. Per fortuna, in queste occasioni la tecnologia ci viene in soccorso, siamo connessi con gli altri e questo è un fattore importante per combattere le inquietudini. Se riusciremo a restare uniti in tempi come questi, saremo ancora più forti in futuro”.

 

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