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I 10 “losing efforts” più importanti nella storia della NBA

Quando segnare 50, 60, 70 punti non basta a vincere la partita: ecco le più incredibili prestazioni individuali non coincise con un successo di squadra

8. – Russell Westbrook, l’inutile tripla doppia

Nel corso della stagione 2016-17 tutta la NBA è elettrizzata da uno straordinario show rispondente al nome di Russell Westbrook. Nell’anno successivo alla partenza di Kevin Durant, l’ex UCLA, rimasto unico punto di riferimento per gli Oklahoma City Thunder, decide di far convergere tutte le attenzioni su di sé: il record di 42 triple doppie in una sola stagione gli vale il premio di MVP.

Però, se da un lato la regular season è una corsa sfrenata, entusiasmante e senza precedenti, ben alimentata dal duello a distanza con James Harden degli Houston Rockets, dall’altro i Playoffs come spesso accade sono un campionato a parte: messi di fronte proprio ai Rockets, i Thunder non danno mai l’impressione di poter superare il turno. Infatti escono 4-1.

A lasciare il segno, tuttavia, è ancora una volta Westbrook, in Gara 2: il 19 aprile 2017 registra l’ennesima tripla doppia, con 51 punti, 10 rimbalzi e 13 assist, la prima di sempre con almeno 50 punti della storia dei Playoffs NBA. Una prestazione assurda come la sua stagione, anche se non certo esempio di gioco di squadra: Russ realizza soltanto 17 dei 43 tiri presi, di cui 4 su 18 nel solo, decisivo ultimo quarto, e appena 2/11 da tre.

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