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Playoff NBA: Houston schianta Utah, Giannis non ha pietà dei Pistons. Celtics ok, Kanter regala la vittoria a Portland

Pistons e Jazz tornano a casa con le ossa rotte dopo questa Gara-1 dei Playoff. Boston tiene a bada i Pacers, mentre gli incerottati Thunder cedono di fronte ai Trail Blazers di Lillard e Kanter

[5] Utah Jazz 90 – 122 Houston Rockets [4]

I Rockets di Mike D’Antoni superano a pieni voti la prova Jazz in quella che sulla carta sembrava essere una delle serie più equilibrate di questo primo turno. Rendez-vous in quel di Houston tra due squadre che si sono incontrate nelle semifinali di Conference dello scorso anno, quando Harden e soci archiviarono la pratica Utah in sole 5 partite. Per dovere di cronaca, pur mantenendo Houston la doppia cifra di vantaggio per quasi tutta la gara, c’è da dire che i Jazz sono sembrati sempre in partita e pronti a piazzare il parziale da rimonta da un momento all’altro, almeno fino al termine del terzo periodo di gioco. Nei 12 minuti finali infatti Mitchell e soci si sono sciolti come neve al sole, consegnando ufficialmente la vittoria agli avversari.

https://twitter.com/HoustonRockets/status/1117627727862030336

Il segreto del successo dei Rockets sta nel suo attacco: le offensive di Paul, Harden e compagnia cantante sono state un rebus irrisolvibile anche per una delle migliori difese della lega, che stanotte non è riuscita a mettere la museruola alle bocche da fuoco di Houston. Saranno 29, conditi da 8 assist e 10 rimbalzi, i punti segnati a fine gara da James Harden, coadiuvato per l’occasione dalla doppia doppia da 16 punti e 12 rimbalzi siglata da Clint Capela. In casa Jazz buona prova da parte di Gobert, che chiude con 22 punti e 12 rimbalzi, mentre Ingles incappa in una serata decisamente no: solo 3 punti, 4 rimbalzi e 5 assist per lui.

 

[8] Detroit Pistons 86 – 121 – Milwaukee Bucks [1]

Gara a senso unico quella andata in scena al Fiserv Forum di Milwaukee, dove i padroni di casa dei Bucks infliggono una severa sconfitta a dei Pistons orfani di Blake Griffin. Come avevamo pronosticato nelle nostre preview, battere i Bucks sarebbe stata impresa ardua anche a pieno organico, figuriamoci senza il miglior giocatore della squadra. Privi del loro leader, i Pistons iniziano ad imbarcare acqua già nei primissimi minuti, dando l’impressione di non essere in grado di tenere il ritmo forsennato degli avversari, che chiudono il primo quarto in vantaggio per 38-18. Il divario tra le due squadre consente a coach Budenholzer di tenere a riposo i suoi ragazzi in vista dei prossimi impegni – nessuno tra le fila dei Bucks ha giocato più di 30 minuti – ma nonostante l’ingresso delle seconde linee la musica non cambia, anzi, dato che i padroni di casa aumentano ulteriormente il vantaggio, che tocca quota 27 punti al termine del primo tempo.

Il momento più alto dei Pistons coincide con la spinta di Drummond ai danni di Antetokounmpo, in versione dominatore dell’universo: il greco cade a terra, mentre il centro di Detroit viene espulso dai direttori di gara ed è costretto a lasciare il campo, ma non prima di lanciare un bacio al pubblico di casa. La gara non ha ormai più nulla da dire e i Bucks possono permettersi di fare accademia nei 12 minuti finali, all’insegna del più classico dei garbage time. 24 punti, 17 rimbalzi e un’espulsione provocata in soli 23 minuti di gioco da parte di The Greek Freak, mentre i in casa Pistons si segnalano i 21 punti di Luke Kennard, l’unico dei suoi a salvare la faccia in questa Gara-1.

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