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I 10 Migliori giocatori NBA passati per l’Italia

I migliori giocatori provenienti dalla NBA che hanno calcato i parquet della penisola italiana, e hanno lasciato ricordi indelebili nei cuori e nella mente di milioni di tifosi e appassionati.

ALPHONSO FORD

Alphonso Ford

Fonzie era una guardia di 192 cm, ai tempi del draft la sua struttura fisica era minuta ed esile, il college da cui proveniva poco conosciuto, due fattori che lo fecero entrare dalla porta secondaria in NBA; la sua carriera negli U.S.A. non fu né lunga né tantomeno altisonante, solo 6 presenze con i Seattle Super Sonics, 5 con Philadelphia, oltre che un continuo via vai nella CBA.

Nel 1996 approda in punta di piedi in Europa, gioca prima in Spagna, poi Turchia e Grecia in rapida successione, ad Atene si afferma definitivamente come uno dei migliori realizzatori puri dell’intera Eurolega agli inizi del 2000 vestendo la canotta dell’Olympiakos, versante bianco-rosso della città.

Nel 2002 l’arrivo in Italia a Siena, in poco tempo diventa l’assoluto idolo dei tifosi del PalaEstra, Ford trascina la squadra alla semifinale scudetto e alle Final Four di Eurolega dove la Montepaschi sarebbe stata battuta dalla Benetton Treviso di soli due punti.

Nell’estate successiva avviene il passaggio alla Scavolini Pesaro dove si crea un duo di guardie formidabile con Djorjdevic; Ford riesce nuovamente ad incidere pesantemente sull’andamento della squadra grazie alle sue prestazioni da realizzatore puro, le quali gli consentono di mantenere una media al di sopra dei 20 punti a partita in campionato, e centrare la qualificazione a fine stagione nell’Eurolega.

Poi l’immensa tristezza: ad Agosto del 2004 alla società ed ai tifosi viene recapitata una sua lettera in cui spiega di essere malato di leucemia, e conseguentemente al peggiorare delle sue condizioni di salute non sarebbe stato in grado di rendersi disponibile per la stagione alle porte, le parole sono semplici e toccanti, lasciano il segno in chi le legge.

Dopo appena due settimane, il 3 settembre Ford si spegne a Memphis.

La malattia gli era stata diagnosticata nel 1997 e pensare che Alphonso riuscì comunque a giocare a livelli altissimi per tutti quegli anni nonostante i trattamenti e le cure generò, come genera tutt’ora, un’immenso rispetto ed una incommensurabile ammirazione nei confronti della sua persona.

Carlton Myers ,chiamato ad esprimere un pensiero nei confronti di Ford, disse che quando giocava aveva timore solamente di due suoi pariruolo: uno era Danilovic per la tecnica sopraffina, e l’alto era Ford per la sua forza fisica, la sua esplosività e la capacità di segnare sempre e comunque in qualsiasi modo.

Per trasmettere la dimensione dell’incredibile vena realizzativa del giocatore basta pensare che è stato capocannoniere dell’ Eurolega per tre anni di fila, striscia interrotta solo dal’approdo a Pesaro (che non partecipava alla massima competizione europea al momento dell’arrivo di Alphonso).

Oggi il premio per il migliore realizzatore della competizione porta il suo nome.

A Pesaro il suo ricordo è sempre vivo, ogni anno viene organizzato un torneo in pre-season in suo onore, al link una delle sue formidabili prestazioni in maglia bianco-rossa.(Scavolini Pesaro vs Cleamsystem Bologna semifinali Coppa Italia 2004)

Ford guerriero dentro e fuori dal campo.

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