Amar'e Stoudemire free throw" di Keith Allison from Baltimore, USA è concesso con licenza CC BY-SA 2.0. Per visualizzare una copia di questa licenza vai su https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/?
È stata una notte speciale per Amar’e Stoudemire. Nel bel mezzo del deserto dell’Arizona, il suo nome è stato appeso al tetto del Footprint Center. L’ingresso nel Ring of Honor dei Phoenix Suns, un corrispettivo locale della Hall of Fame, certifica che mai più nessuno potrà indossare la canotta dei Suns numero 32.
Un po’ in stile football americano, la proprietà di Phoenix ha preferito non aderire alla tradizione di appendere le canotte delle leggende. Ha optato invece per dei lunghi striscioni con nome e numero del giocatore. E così Stoudemire è stato collocato tra il 31 di Shawn Marion – celebrato a inizio stagione – e il 33 di Alvan Adams. presenti alla cerimonia tutta la sua famiglia, ma anche diversi ex compagni di squadra. Da Steve Nash a Goran Dragic, dallo stesso Marion fino a Leandro Barbosa e Alvin Gentry.
Un momento emozionante che Stoudemire ha coronato con un discorso in cui ha ringraziato tutte quelle persone che gli hanno permesso di avere una carriera di altissimo livello. In primo luogo Jerry Colangelo, colui che lo ha portato nella NBA.
“Voglio ringraziare Jerry e suo figlio Bryan, che lavorava come GM. Ha scoperto un ragazzo di una scuola superiore a Lake West, in Florida, e si è preso il tempo per conoscermi durante i provini pre-Draft. Ho avuto la possibilità di incontrarlo e parlare con lu. E lui ha avuto l’opportunità non solo di individuare il mio talento ma anche di conoscermi come persona. Ho pensato che fosse molto importante che un proprietario si prendesse il tempo per parlare con me e vedere chi fossi dal punto di vista della personalità”.