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NBA Rookie Ladder – Ep. 3 – Juan Wick

Tra i due pretendenti, il terzo gode?

Photo via @timaal_bradford on X

21. Andre Jackson Jr. (↑ 3)

Nell’ultimo mese sempre in campo. Ma il giudizio non cambia. Tanta grinta, tanta energia, ma a livello statistico ancora un deserto dei tartari. Non aiutano i soli 12 minuti di media che gli concede coach Adrian Griffin. Ma 2.7 punti con il 44% dal campo, 2.7 rimbalzi e 1 assist sono forse troppo pochi. E preoccupa il peggioramento difensivo: in gennaio ha un defensive rating di 126.

22. Amen Thompson (↑ 8)

Doppia doppia da 10+10 in uscita dalla panchina contro i Celtics, stoppata clutch contro i Jazz. Chiedevamo qualche segnale, e la risposta è arrivata. Houston saprà trarre vantaggio dal suo rientro in campo. Per risalire la Ladder c’è tutto il tempo.

 

 

23. Sasha Vezenkov (↓ 6)

I 7 milioni di dollari annuali iniziano a sembrare davvero troppi. Il che è ancor più difficile da capire trattandosi di un MVP di Eurolega che ha messo e ferro e fuoco il vecchio continente.

 

Vezenkov gioca sempre meno, e quando gioca non riesce a incidere a sufficienza per guadagnarsi più spazio. La tripla è tornata carente: da 38.7% lo scorso mese a 31% tra fine dicembre e inizio gennaio. Se poi a questo si aggiunge il 129 di defensive rating

 

24. Julian Strawther (↓ 6)

Niente da segnalare. La sua ultima apparizione sul parquet risale al 5 gennaio (chiusa con 0 punti in 9 minuti), da lì buio totale. Probabilmente a causa di un periodo in cui Mike Malone non ha tempo per scherzare e vuole a tutti i costi chiudere la regular season con il primo feed della Western Conference – che al momento dista solamente una partita.

25. Vasilije Micic (NE)

OKC resta al vertice e tutti partecipano alla festa. Micic raccoglie complimenti da Shai Gilgeous Alexander (“ È migliorato, dal primo giorno si vedeva quanto fosse tecnicamente dotato e intelligente) e coach Daigneault (“Giocatore celebrale, sai per certo che arriverà a un determinato livello”). Rientra in classifica, ora viene il difficile: confermarsi.

26. Kobe Brown (↓ 5)

Una sfilza di partite dopo l’arrivo di Harden. Ma da metà dicembre il suo ruolo è stato drasticamente ridotto da Ty Lue. Solo 8 partite giocate dal 18 dicembre, a 2.1 punti di media in 11 minuti. Ma in una corazzata di stelle come i Clippers trovare spazio da rookie non è la cosa più immediata.

27. Taylor Hendricks (NE)

Andirivieni dalla G League, rientra in graduatoria con un paio di buone prestazioni. In campo sa come farsi notare, in linea di massima.

 

 

 

28. Olivier-Maxence Prosper ( = )

Per i rookie il rischio di confondere ambizione legittima con sfrontatezza è elevato. Nel caso di Maxence Prosper, la consapevolezza viene dai trascorsi G League, che ne stanno agevolando la maturazione sul piano tecnico e dell’approccio. Continuando così, troverà spazio.

 

 

 

 

 

29. Marcus Sasser (NE)

Mai del tutto scomparso dai radar di Monty Williams – e di questa classifica –, anche se sono ormai due mesi che non ha lo stesso minutaggio di inizio stagione. Nelle ultime 11 partite, ha giocato poco meno di un quarto d’ora di media, realizzando 3.9 punti e sfornando 2.5 assist. Cifre tutto sommato non malvagie, ma che ovviamente sono ben lontane dal rendimento di inizio novembre.

 

30. Jalen Wilson (NE)

Una new entry nella classifica rookie, l’unica. Da metà dicembre a oggi ha giocato solamente 5 partite. Il 30esimo posto se lo guadagna facendosi trovare pronto il 27 dicembre, nella dura sconfitta di Brooklyn contro Milwuakee. Mezz’ora sul parquet di grande efficienza per l’ala grande: 21 punti e 10 rimbalzi.

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