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NBA, Daryl Morey elogia James Harden: “L’intera squadra è migliorata da quando è con noi”

Il GM dei Sixers è soddisfatto del contributo che il Barba sta portando alla squadra

Daryl Morey

Dopo una telenovela durata settimane se non mesi, a metà della scorsa annata NBA si è finalmente arrivati alla trade tanto attesa tra i Philadelphia 76ers ed i Brooklyn Nets che, tra tutti, ha visto Ben Simmons e James Harden cambiare casacca. Uno scambio che in quel momento sembrava aver accontentato tutti, soprattutto il nuovo GM dei Sixers Daryl Morey.

Quello tra Morey e Harden non è infatti il primo “matrimonio sportivo”: i due sono stati infatti tra i protagonisti delle stagioni da contender degli Houston Rockets, con i texani che sono qualche anno fa tentavano alla dinastia dei Golden State Warriors nella Western Conference. Con la maglia dei Rockets, James Harden ha conquistato il premio MVP della lega (2018), grazie anche alla rosa che il proprio GM era riuscito a costruirgli intorno. Un gioco focalizzato sul tiro da tre e le scorrazzate di Harden a centro area, che ora molte squadre cercano di imitare.

Lo stesso Morey, in un podcast USA, ha voluto parlare del Barba e di come il suo arrivo abbia impattato il roster Sixers:

“Io sono uno che si basa sulle statistiche, e ciò che vedo è che le percentuali di tutti i giocatori della squadra sono salite da quando a gestire il pallone è James. L’intero team è migliorato con lui. In poco tempo, lui e Joel sono diventati uno dei pick’n’roll duo più letali degli ultimi anni. Tutto questo mette in mostra l’impatto generale che James sta avendo sulla squadra e su quanto stia aumentando le nostre possibilità di vincere il titolo”

Sulla resilienza di James Harden

Daryl Morey continua, questa volta mettendo enfasi sulla grande professionalità che James Harden ha dimostrato in questi anni, anche a scapito della sua integrità fisica:

“L’anno scorso non l’hai mai sentito dire “Non sono al 100%”. Questo perchè lui non cerca mai scuse, soprattutto in un momento come un turno Playoff. E di certo non è quel tipo di giocatore che accusa i proprio compagni di un errore o di una mancanza. Su questo onestamente, vorrei che imparasse a gestirsi meglio. Durante i miei anni a Houston, avrebbe potuto anche scavigliarsi in malo modo ma stai certo lo avresti visto giocare il giorno dopo la seconda partita di un back-to-back. Ammirevole. Forse addirittura troppo coraggioso, ma di certo non è una cosa che non puoi non lodare”

 

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