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NBA, Stephen Curry spiega la rinuncia alle Olimpiadi

“E’ stata una scelta dura, ma non era il meglio per me, ne sono sicuro”

Mentre Team USA ha iniziato il ritiro a Las Vegas in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020Stephen Curry si sta godendo un po’ di meritato riposo, dedicandosi a qualcosa di diverso dal basket.  La stella degli Warriors è infatti impegnata in un torneo di golf in Nevada.  Ed è proprio dal green che Curry ha risposto alle domande di Nick Wagoner di ESPN, riguardanti il suo rifiuto a prendere parte alla spedizione olimpica:

“E’ stata una decisione dura.  Presa dopo una stagione del genere, con i calendari condensati, i protocolli e ovviamente tenendo conto del punto in cui sono della mia carriera.  Do valore alla offseason, e sono tornato a lavorare in campo, ma per andare a giocare dovrebbero succedere molte cose.  Rispetto ogni singolo ragazzo che è andato a giocare a Las Vegas e auguro loro tutto il successo possibile e la medaglia d’oro.  

Semplicemente non faceva per me.  E sono molto sicuro di questa decisione.  Non ho alcun rimpianto.  Ovviamente essendo qui sto giocando a golf, divertendomi con la mia famiglia.  E’ una cosa personale.  C’è sempre quella voglia di giocare su un palcoscenico come le Olimpiadi, ma semplicemente non era la cosa giusta per me e il momento giusto.”

Stephen Curry non ha mai preso parte a un’esperienza come le Olimpiadi, ma la difficile stagione appena conclusa ha lasciato i suoi strascichi.  Continuando nell’intervista, la stella degli Warriors ha parlato anche di questo e della preparazione alla prossima stagione:

“Prendo tutto in considerazione.  Ho valutato come mi sentivo fisicamente, mentalmente, cosa succedeva nella lega, tutte queste cose, non c’è una ragione specifica.  In fin dei conti mi sono chiesto ‘Vuoi giocare o no?’  E la risposta è stata ‘no’.  Essere pronto per la prossima stagione è importante per me e ho già un piano su come farlo e su come essere pronto per il training camp.”

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