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All-Star Game NBA 2021, Chris Paul risponde alle critiche di LeBron James

Come rappresentante della NBPA, il giocatore dei Phoenix Suns ha risposto alle perplessità di King James e tanti altri giocatori

Pochi giorni fa sono state diffuse alcune dichiarazioni di LeBron James, il quale ha fortemente criticato la scelta della NBA e della NBPA di giocare l’edizione dell’All-Star Game 2021 anche in assenza di tifosi.

Per la stella dei Los Angeles Lakers non partecipare all’evento fissato per il 7 marzo significherebbe godere di almeno cinque giorni di riposo, così da ricaricare le energie in vista della seconda parte della stagione.

Altro fattore che ha generato alcuni dubbi è riguardo le norme di sicurezza per contenere la diffusione del virus tra i giocatori. James stesso ha detto che “la pandemia non è stata presa in considerazione”, poiché saranno molti coloro che si riuniranno i in città e che condivideranno lo stesso parquet.

Alle parole del 23, però, ha risposto Chris Paul che sembra avere la situazione sotto controllo. Essendo lui capo della NBPA, ha chiarito le cose affermando che la principale preoccupazione del sindacato è garantire la salute e la sicurezza di tutti i giocatori.

Di fatto, ai microfoni di Dan Feldman di Pro Basketball Talk ha dichiarato:

“Ci sono diverse situazioni. Ci sono ragazzi che hanno giocato numerose partite ma che non hanno avuto una grande pausa. Sono sicuro di non essere l’unico giocatore del campionato che vive senza la famiglia. Tutti i ragazzi vedono quella pausa come un’opportunità per vedere i propri cari. In questo momento stanno accadendo molte cose diverse. Spero solo che i giocatori capiscano le decisioni prese, soprattutto per quanto riguarda il sindacato che tiene sempre in considerazione le loro esigenze. E’ comprensibile farsi guidare dalle emozioni. Tutti abbiamo dei sentimenti ed è importante esprimerli. Questo lo rispetto.”

Oltre a King James, anche professionisti come Kawhi Leonard, De’Aaron Fox, Kemba Walker e Carmelo Anthony hanno espresso i propri dubbi, di conseguenza la questione potrebbe non essere ancora finita.

Il dialogo tra le parti potrebbe rivelarsi più complicato del solito e Paul sta cercando di soddisfare l’interesse di tutti i giocatori NBA. Nelle prossime settimane potrebbero cambiare le decisioni prese dalla lega, anche se al momento questa non sembra intenzionata a fare passi in dietro.

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