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NBA Season Preview: Atlantic Division

Primo dei sei appuntamenti per scaldare i motori in vista del via della stagione NBA 2020-21

Philadelphia 76ers

I Philadelphia 76ers si presentano alla prossima stagione come una delle squadre “vincitrici” dell’ultima free agency. Causa infortuni, problemi di fit in campo, e una non proprio perfetta gestione da parte del coach Brett Brown, i Sixers hanno sfigurato agli ultimi Playoff, venendo umiliati 4-0 dai Celtics al primo turno.

Su questo aspetto ha lavorato la dirigenza, con il primo colpo vero e proprio della stagione, l’acquisizione di un nuovo allenatore. Non un coach qualsiasi, ma Doc Rivers, L’ex Clippers nel primo incontro con la stampa ha detto di aver accettato l’incarico convinto dai talenti di Simmons ed Embiid: appare quindi piuttosto chiaro su chi fonderà il progetto.

Assieme a Rivers, è stato ingaggiato anche Daryl Morey, ex dirigente dei Rockets che tanto ha fatto bene negli scorsi anni, e che ha dimostrato di saperci fare appena arrivato a Philadelphia.

I Sixers avevano bisogno di aumentare la pericolosità perimetrale, soprattutto oltre l’arco, e attraverso una rete di scambi sono stati acquisiti Seth Curry e Danny Green. Il più giovane dei Curry ha dimostrato l’anno scorso di poter essere decisamente affidabile, con il suo 45% nel tiro da 3, mentre Green, nonostante l’annata in chiaro scuro con i Lakers, è un veterano nel gioco, specialista 3-and-D, che  si renderà piuttosto utile al fianco di Simmons.

Inoltre, sempre attraverso gli scambi, Philadelphia si è assicurata anche Tony Bradley e Terrance Ferguson dagli Oklahoma City Thunder. Quest’ultimo non ha fatto vedere molto in NBA, ma ha solo 22 anni e ancora moltissimo da dare e dimostrare.

In free agency invece, il colpo è stato quello di Dwight Howard, qualcuno che potesse far rifiatare Joel Embiid. La firma di Howard è diventata subito virale, dato che il giocatore aveva confermato la sua permanenza in maglia Lakers, proprio prima di firmare per i Sixers. Un contratto annuale da 2.6 milioni, il minimo garantito per un veterano. Il suo ruolo sarà quello di fare la chioccia ad Embiid, e aiutare Philly a puntare al titolo.

Non solo acquisti però, per la franchigia di Daryl Morey, che ha perso Al Horford e Josh Richardson, oltre a Zhaire Smith. L’approdo di Horford a OKC, in particolare, ha permesso di alleggerire il monte ingaggi, in cambio della scelta #34 Theo Maledon, e scambiando i diritti su Vasilije Micic per Green e Ferguson; inserita nell’operazione anche una scelta futura al Draft 2025.

In ambito Draft, diverse sono state le prese, ma la più importante è sicuramente quella di Tyrese Maxey. Maxey è una point guard “all-around”, dotato di un ottimo tiro, qualità ricercatissima dai Sixers in questa offseason. Potrà dare un ottimo contributo al backcourt di Philadelphia. Gli altri due pick, al numero #49 e #58 sono stati Isaiah Joe e Paul Reed, un realizzatore in uscita dalla panchina e un lungo piuttosto atletico alla corte di Doc Rivers.

Al netto di possibili cambiamenti, il quintetto titolare dovrebbe essere formato da Simmons e Curry nel backcourt, e Danny Green, Harris ed Embiid a completare lo schieramento. Questa formazione dovrebbe esaltare, più di altre varianti, le combinazioni tra Simmons ed Embiid, con i due nuovi acquisti chiamati invece ad allargare il campo, fornendo una certa affidabilità al tiro.

Indiscrezioni hanno portato a pensare che lo stesso Simmons stia allenando, e non poco, il suo tiro da dietro l’arco, che nel caso diventasse affidabile, rendere il giocatore uno dei più letali nell’intera lega. Per quanto riguarda la panchina, oltre al già citato Howard che occuperà il campo per parecchi minuti, da monitorare con attenzione l’utilizzo del coach del rookie Tyrese Maxey e ai soliti Thybulle e Burks.

I Sixers potrebbero essere la rivelazione di quest’anno ad Est, protagonisti di un Process accelerato che ha portato un interessante cambio di rotta soprattutto ai piani alti dirigenziali.

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