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Draft NBA, Orlando Magic: “Esploriamo tutte le opzioni”

Franchigie pronte a scoprire le carte

Tre mesi di offseason condensati in poche settimane. Il tempo stringe e le franchigie NBA devono mettere a frutto le strategie pensate per affrontare al meglio delle possibilità sia il Draft sia la free agency 2020. Riportiamo di seguito alcuni passaggi della conference call pre-Draft tenuta da Jeff Weltman, President of Basketball Operations degli Orlando Magic. Il dirigente ha risposto alle domande dei giornalisti collegati da remoto.

STRATEGIE

Il front office è pronto a tutti gli scenari. Le parole di Weltman:

“Quando la deadline si avvicina è sempre la stessa cosa. Che siano due anni, due mesi o due settimane, una volta entrati in quella finestra arriva il momento decisivo.  Abbiamo discusso la possibilità di fare sia trade-up sia trade down, come dico sempre è più probabile che sceglieremo secondo il nostro ordine di chiamata originario. Parlare con le squadre ed esplorare le opzioni sul tavolo è il nostro compito. Il Draft è sempre un po’ un indovinello anche se la definizione a essere onesto mi inquieta. Sono sempre previsioni: c’era chi diceva che Tim Duncan non sarebbe stato questo o quello. Il buono dei workout è che si tratta della prima occasione in cui si ha il controllo del contesto: i ragazzi vengono messi in una situazione competitiva alla quale lo staff di scouting dà valore e si studiano le loro reazioni di conseguenza. Tutte queste opportunità per quest’anno sono sfumate e ciò rappresenta un elemento di rischio ulteriore. Mancano gli incontri di persona, i workout, la Combine di Chicago. Manca un pezzo, ma la buona notizia è che siamo tutti sulla stessa barca.”

PRIORITÀ

Valutazioni approfondite, per fare un ulteriore passo in avanti e confermare le potenzialità per una corsa Playoff a Est. Il punto del dirigente dei Magic:

“Non esistono risposte giuste, bisogna prendere ciò che il Draft concede. A meno che tu, come squadra, non sia reduce da un’apparizione alle Finals, con la consapevolezza di ciò che ti manca per superare l’ultimo ostacolo, devi vedere il talento a disposizione. Vorrei che ci potessimo concedere il lusso di dire: ‘Ok, ci serve questo, prendiamolo’, ma se fosse così non passeremmo le nottate a valutare gli scenari, i migliaia di se-allora  e quant’altro. Non posso dire se le opportunità per migliorare arriveranno dal Draft NBA o dalla free agency, ma di qualsiasi cosa si parli ci vuole un partner: un giocatore in free agency, una squadra in una trade.”

 

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