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NBA, coach K: “Kobe mi chiedeva di poter marcare la stella avversaria”

Il curioso rapporto tra Bryant e Mike Krzyzewski spiegato dall’ex allenatore di Team USA

Durante l’ultimo episodio del podcast condotto da JJ Redick, giocatore dei New Orleans Pelicans, è andata in onda una intervista a coach Mike Krzyzewski. L’ex capo allenatore di Team USA, tra le altre cose, ha snocciolato un aneddoto legato al suo rapporto con Kobe Bryant durante le Olimpiadi del 2008. Ai tempi, l’ex stella dei Lakers, chiedeva con forza di poter allenare i migliori giocatori avversari nel corso del torneo:

“In quel periodo stavamo iniziando a costruire la mentalità di Team USA, e l’aggiunta di Bryant, Chauncey Billups e Jason Kidd è stata importante. Vi racconto questo episodio: ci stavamo preparando per Pechino, ero con il mio staff a Las Vegas… e all’improvviso qualcuno bussa alla mia porta due giorni prima della partenza per la Cina: era Kobe. Ha detto: “Voglio marcare il miglior giocatore perimetrale di ogni squadra contro cui giocheremo.” In quel momento era il migliore scorer NBA ed il miglior giocatore del campionato, ma sapeva che avrebbe dovuto cambiare il suo modo di giocare ed essere un leader per portarci al successo. Poi si è fermato – aveva lo stesso sguardo di Jordan, ti sapeva fulminare con gli occhi – e si è sporto in avanti dicendo, ‘Coach, ti prometto che li distruggerò’. Aveva questa visione dei momenti. Sapeva che noi, per vincere la medaglia d’oro, avremmo dovuto battere l’Argentina… e lui voleva assolutamente marcare Ginobili. Credetemi, aveva già capito cosa doveva fare. Non era solo per dare l’esempio alla squadra. Quindi, giochiamo contro l’Argentina in semifinale: la battiamo di 20 punti e Ginobili si fa male… ecco chi era Kobe.”

 

 

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