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Playoff NBA: gli ultimi saranno i primi, Bucks e Lakers ko! Miami batte Indiana, Houston vince anche senza Westbrook

Non mancano certo le sorprese in questa seconda notte di Playoff a Orlando. La più inaspettata arriva proprio dai padroni di casa, che hanno la meglio contro i ben più blasonati Bucks di Antetokounmpo. Anche senza Westbrook, Houston batte i Thunder, mentre Jimmy Butler affonda i Pacers a suon di triple, per la gioia di Adebayo. Crollo Lakers contro i Trail Blazers, che sfruttano al meglio il Dame Time.

Orlando Magic 122 – 110 Milwaukee Bucks

La grande sorpresa della serata arriva dai “padroni di casa” dei Magic, che si portano a casa lo scalpo della prima della classe, che capitola inaspettatamente sotto i colpi di Vucevic e soci, privi tra l’altro dei vari Gordon, Aminu, Bamba e Isaac. Eppure i Bucks sembravano essere entrati in partita con il piede giusto, riuscendosi a imporre quantomeno nei primi minuti, prima di soccombere alla furia di Orlando, che al termine del primo quarto viaggiava sul 33-23, vantando una cifra di vantaggio che neppure Antetokounmpo è riuscito ad abbattere con il suo strapotere fisico e tecnico e con i suoi 31 punti, 17 rimbalzi e 7 assist complessivi. La timida reazione accennata al ritorno dall’intervallo lungo – dopo che la leadership di Orlando non era stata scalfita neppure nel secondo quarto – si rivela ben presto un fuoco di paglia, con i Magic che si riportano ben presto sul +13 e riescono a chiudere Gara-1 in doppia cifra di vantaggio, impresa che ai numeri #8 del tabellone è riuscita solo tre volte prima d’ora. La speranza in casa Bucks è che la sconfitta al debutto sia di buon auspicio, seguendo un po’ l’esempio dei Raptors dello scorso anno, sconfitti proprio dai Magic e poi in grado di far registrare le sedici vittorie necessarie per mettersi l’anello, anche se un po’ di nervosismo non è tardato ad arrivare, con Brook Lopez che per la frustrazione ha preso a calci una sedia durante un timeout. Prova magistrale di Nikola Vucevic, grande protagonista di serata con i suoi 35 punti e 14 rimbalzi; per i Bucks, invece, si segnalano oltre al già citato Giannis i 16 punti realizzati da George Hill dalla panchina. Prova tutt’altro che da All-Star per Khris Middleton, che chiude con 14 punti, 6 rimbalzi e 4 assist, con un deludente 4-12 dal campo.

Portland Trail Blazers 100 – 93 Los Angeles Lakers

Se ad Est il re è nudo, anche dall’altra parte dell’America non è che se la passi benissimo. Dopo i Bucks, anche i Lakers crollano sotto i colpi della Cenerentola dell’Ovest, orchestrati dalla premiata ditta Lillard-McCollum. 34 punti, 5 assist e altrettanti rimbalzi per il primo, 21 punti e 5 rimbalzi per il secondo, con i losangelini messi sotto già dai primissimi minuti di gioco. A fine primo quarto Lillard e soci conducono per 36-25, appena prima che la reazione d’orgoglio della truppa di coach Vogel riesca a riportare i Lakers sul -1 all’intervallo. Tra un canestro e l’altro, c’è anche il tempo per una violenta schiacciata di Dwight Howard, che ha costretto Anthony Davis a invitare gli ufficiali di gara a sistemare il ferro, messo a dura prova dall’impeto dell’ex beniamino di Orlando. Alla ripresa delle ostilità, la gara è salita ulteriormente di tono e intensità, ma i Blazers, nonostante il pareggio di Kuzma sul 78-78 e il successivo sorpasso Lakers, sono riusciti a reggere l’urto della corazzata gialloviola e a rispondere a suon di triple impossibili firmate, ovviamente, Damian Lillard.

Blazers di nuovo avanti a 5 minuti scarsi dal termine grazie al canestro di McCollum, reso vano dal successivo layup di Danny Green. I Blazers non ci stanno: altra tripla di Lillard, con la bomba di Gary Trent Jr. e la schiacciata di Jusuf Nurkic – doppia doppia da 16 punti e 15 rimbalzi per lui – che hanno poi definitivamente messo in cassaforte il risultato. A guidare la rimonta di Los Angeles, o almeno a provarci, è stato un LeBron James tuttofare, che mette a referto una sontuosa tripla doppia da 23 punti, 17 rimbalzi e 16 assist, coadiuvato dal fido Anthony Davis, che ha chiuso con la doppia doppia d’ordinanza da 28 punti e 11 rimbalzi. Troppo pochi, evidentemente, per poterla spuntare sui Blazers, che hanno vinto una battaglia fondamentale ma non la guerra. Sia per i Lakers che per i Bucks c’è ancora tempo per rifarsi, ma almeno per stasera le ultime della classe possono godersi la loro rivincita.

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