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Le 10 clausole nei contratti più assurde della storia dell’NBA

Spesso si parla di giocatori strapagati, contratti fuori da ogni logica, regole incomprensibili e eccezioni ad hoc. Meno ci si sofferma sulle altrettanto assurde clausole contenute all’interno di essi. Scopriamo le dieci più incredibili della storia dell’NBA.

3. Michael Jordan

Forse una delle clausole più famose della storia dell’NBA. Dopotutto stiamo parlando dell’NBA e del basket in persona. La “Love-of-the-Game Clause” fu infatti la concessione che Jerry Krause, allora GM dei Bulls, fece ad unico giocatore del proprio roster: Michael Jordan. MJ, in base a questa aggiunta contrattuale, poteva giocare in qualsiasi partita amichevole, incontro non ufficiale o anche semplicemente partite al parco senza alcun limite, in ogni momento. Quando si parla di Jordan, si parla di amore per lo sport, si parla dello sport nella sua più pura espressione. Come si fa a non permettere a tale purezza di esprimersi in ogni modo e forma?

PER SAPERNE DI PIU’: What if, il Draft nel 1984

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