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Kareem Abdul-Jabbar: “Il Governo USA deve fare come la NBA!”

La leggenda NBA ha parlato della situazione coronavirus negli USA facendo un confronto tra misure prese dal governo statunitense e la NBA

Kareem Abdul-Jabbar non è solo una ex leggenda NBA ma anche un personaggio a 360° fuori dal mondo dello sport. Il classe 1947, editorialista del “The Guardian” si è lasciato andare ad un parallelismo tra l’azione intrapresa dalla NBA e le misure adottate dal Governo USA per contrastare il coronavirus, lanciando anche un (poco) velato attacco a Donald Trump sulla gestione del fenomeno:

“Quello che fa la differenza nell’azione intrapresa dalla NBA e nelle altre leghe professionistiche è che la loro è stata una scelta volontaria, senza alcun tipo di coercizione da parte del governo federale. Avrebbero potuto proseguire – come stanno facendo le autorità – facendo finta di non vedere e spillando ogni dollaro possibile al proprio pubblico prima di chiudere in maniera obbligatoria le porte delle arene. Invece la NBA ha scelto di mettere la salute della popolazione prima dei propri interessi economici, una cosa che l’amministrazione Trump non può dire di aver fatto fino a questo momento. Sono diventati un modello da seguire dando l’esempio, a differenza del presidente degli Stati Uniti che soltanto qualche giorno fa, contravvenendo a ogni indicazione, continuava a stringere mani alla folla e a negare l’evidenza”.

 

IL GRAZIE ALLE LEGHE SPORTIVE USA

Lo sport professionistico è uno di quei business consapevoli di dover dare l’esempio nel momento in cui mancano figure di riferimento a livello federale. Ricordate che per risparmiare l’attuale amministrazione ha deciso di chiudere la squadra di esperti contro le pandemie che nel 2014 è riuscita a contenere il diffondersi dell’ebola. Trump è quello che poche ore fa ripeteva che il coronavirus è soltanto un’influenza che avrebbe causato nella peggiore delle ipotesi poche decine di migliaia di morti. Il Covid-19 in realtà è dieci volte più letale perché non abbiamo vaccini, né cure specifiche per contenerne i sintomi. Peggio ancora poi l’idea che negli USA ci siano pochi casi, senza tenere conto del fatto che sono stati effettuati soltanto 4.384 tamponi su una popolazione di 360 milioni di abitanti. Bugie e mancanze che peseranno non poco sulla salute delle persone, dovremmo invece prendere esempio dalle altre nazioni che hanno drasticamente cambiato i loro comportamenti per arginare l’epidemia. Per questo dico grazie alla NBA, alla NCAA, alla NHL, alla MLB e a tutte le organizzazioni che hanno deciso di pensare al benessere degli Stati Uniti e non al loro portafoglio. Non avrei mai immaginato di vedere il giorno in cui i grandi investitori si sarebbero comportati in modo molto più patriottico dell’amministrazione presidenziale degli USA”.

 

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