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NBA, Rich Paul ripercorre la trade di Anthony Davis

Rich Paul spiega la trade tra Pelicans e Lakers per portare Anthony Davis alla corte della franchigia gialloviola.

Sono passati diversi mesi da quando Anthony Davis ha finalmente messo piede sul parquet con la casacca dei Los Angeles Lakers.

A distanza di tempo è sempre bello, e a volte anche curioso, ripercorrere i retroscena degli scambi che hanno coinvolto non solo i singoli giocatori, ma anche gli equilibri del’intera lega.

Figura fondamentale e necessaria per lo scambio tra i New Orleans Pelicans e la franchigia gialloviola è stato certamente Rich Paul, agente di numerose star NBA tra le quali spicca il nome di LeBron James.

In una recente intervista a Clay Skipper di GQ.com, Rich Paul ha ammesso di essere considerato uno tra gli agenti sportivi più influenti dello sport americano. In più, ha affrontato anche il tema della lunga amicizia con LeBron James e, tra i passaggi più interessanti, il suo punto di vista sull’affare Davis dello scorso febbraio:

AD sentiva che era arrivato il momento di cambiare, e non c’è nulla di male in questo. Prendiamo un giocatore NBA: ciò che la gente non vede è che alcuni di loro possono segnare 40 punti a partita, ma non possono scegliere quali giocatori avere attorno a sé, non ne hanno il potere. Devono quindi scommettere sulla capacità di altri [di poterlo fare]. E se succede che questi altri non ne sono in grado e quel giocatore invece può cambiare le cose attorno a sé? Perché non farlo allora?”

Poi ha continuato:

Da fuori non hanno capito in che situazione fosse [Davis]. Non hanno giocato per anni in quel posto per arrivare poi al punto di sentire di aver bisogno di cambiare. A volte non si dà credito a queste cose, perché è ‘solo’ sport. Lo sport è un’attività ricreativa,  finché non arrivi in alto e non diventa un maledetto affare milionario. Nel suo caso, Davis ha cercato di fare il meglio possibile per sé stesso. Da fuori non si possono conoscere tutti i fatti, e dicono che lo facciamo solo per la pubblicità o per i soldi. E’ comprensibile, ma ciò non ci ha disturbato. Ci sono 30 squadre [in NBA], e giocare per ognuna di queste è un privilegio, ma raggiungere un certo status dà maggiori possibilità di arrivare a determinati obiettivi. E questa è una possibilità che ci si guadagna”.

Al momento Anthony Davis sta giocando con una media di 27.4 punti, 9.3 rimbalzi e 3.3 assist a partita. Queste statistiche lo affermano come pedina fondamentale per il gioco efficiente dei Lakers.

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