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Oklahoma City Thunder

NBA, Il duro attacco a Kevin Durant: “Non era leader per nessuno ad OKC”

Nuove pesanti critiche all’indirizzo del nativo di Washington.

Da quando i Seattle Supersonics si sono evoluti in quelli che oggi tutti conosciamo come gli Oklahoma City Thunder, uno dei giocatori più importanti per la franchigia, se non addirittura il più importante in assoluto, è sicuramente stato Kevin Durant.

Il percorso tra KD e OKC è stato un vero e proprio “Odi et amo”, degno delle migliori composizioni catulliane, contraddistinto da un amore inizialmente senza eguali a cui è seguito un altrettanto considerevole rancore che ancora oggi non sembra placarsi.

Recentemente si è espresso l’ex MVP del 2014 escludendo, senza troppi giri di parole, un ritorno alla Chesapeake Energy Arena e definendo tossica l’aria che ha respirato ogni qual volta è tornato da avversario in Oklahoma.

Il nuovo retroscena, che è emerso in una puntata di First Take su ESPN, punta clamorosamente il dito contro la scarsa personalità che Durant sembrava avere nello spogliatoio dei Thunder. Così si è espresso Stephen Smith a riguardo:

“Più persone sono venute da me, persone che hanno giocato nei Thunder ed altre che erano molto vicine a KD negli anni ad Oklahoma City e mi hanno detto chiaramente che lui non era visto come un leader. Mi hanno inoltre confessato che era difficile per Russell [Westbrook], che sin da subito aveva dimostrato di avere una forte personalità, seguire quello che allora risultava essere un ragazzo con poca leadership. Westbrook non avrebbe mai seguito un ragazzo. Non dirò chi è stato ad ammettere tutto ciò ma posso assicurarvi che è andata così ed è opinione condivisa da più di una persona”.

Un binomio, quello tra Russ e KD, che sembrava promettere scintille ma che si è invece concluso in malo modo. Difficile dire se il nuovo numero 7 dei Brooklyn Nets non sia mai stato un individuo alfa nello spogliatoio. Ancor di più portare alla luce le reali dinamiche per cui l’idillio con il nuovo giocatore degli Houston Rockets sia naufragato.

Sono sempre più numerose però le voci di corridoio che rivelano questo aspetto. E quel contatto fake con il quale l’ex 35 di Golden State apostrofava in maniera non felice i suoi ex compagni di squadra e tutto il coaching staff non gioca a suo favore. Quasi a risultare un giovane rancoroso e non capace di imporre la propria leadership sul parquet. #AlfaSiNasce

 

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