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Boston Celtics

I 10 giocatori ad aver vinto nella stessa stagione il titolo di MVP della RS e delle Finals

Giocatori straordinari per vittorie straordinarie, uomini in grado di infrangere record e riempire le proprie bacheche.

8. Shaquille O’Neal

O’Neal mentre effettua una roboante schiacciata allo Staple Center

Sappiamo tutti l’impatto che ha avuto nel pitturato Shaq negli anni 90 e nei primi anni 2000: un giocatore che negli ultimi 2 metri di campo se prendeva posizione risultava essere semplicemente irrefrenabile, quando la palla andava in post basso fra le tenaglie di Super Man potevate già segnare a referto 2 se non 3 (and one).

Il 2000 è stata la stagione per eccellenza di Shaq, senza alcun dubbio la sua migliore, quella in cui ha rivelato al mondo il suo massimo potenziale.

O’Neal quell’anno volle onorare l’arrivo di Phil Jackson, da lui stesso imposto alla società, e lo fece lavorando assiduamente sul suo corpo. In una insignificante partita di pre-season contro San Antonio alla fine del match si levò la canotta: addominale scolpito, mai vista prima e mai vista dopo (la tartaruga si estinse di lì a breve).

Sarebbe stato eletto MVP plebiscitariamente, sennonché un giornalista di CNN e Sport Illustrated, tale Fred Hickman, votò per Allen Iverson scoperchiando il vaso di Pandora: ricevette insulti, minacce di morte e fu costretto a scusarsi pubblicamente con Shaq.

L’anno dopo però la sua bistrattata profezia si sarebbe realizzata, nella stagione 2000-2001 Iverson venne eletto MVP.

Durate i Playoff Shaq fu eccezionale come da copione, ma rischiò di non vedere le Finals a causa dei Portland Trail Blazers che nella decisiva gara 7 delle finali di conference si ritrovarono in vantaggio in doppia cifra all’inizio del quarto quarto.

Portland era una squadra solida ed esperta. probabilmente anche più forte dei Lakers. In quintetto poteva annoverare come punte di diamante con il 33 Scottie Pippen, con il 30 Rasheed Wallace (capace di arrivare ad un livello di pallacanestro celestiale durante la serie) e con l’11 Sabonis.

Ma nei minuti decisivi i Blazers si sciolsero e lasciarono il campo ai Lakers (29-9 di parziale) che suggellarono la vittoria con un canestro diventato celeberrimo: Shaw alza la palla, Shaq la mette al volo nel canestro: alley-oop (Shaw Shaq redemption).

Nelle Finals contro i Pacers nonostante le due partite lasciate per strada dai Lakers non ci fu mai storia, Indiana non fu in grado di mettere in pratica alcuna strategia efficace per limitare il 34 avversario, che ne mise 38 di media facendo ammattire tutti i suoi diretti difensori.

Larry Bird (coach di Indiana) le tentò davvero tutte, arrivando perfino a proporre l’hack a Shaq con ancora oltre 3 minuti sul cronometro di gara 2 per fermare il bisonte di Newark, la cosa non produsse gli effetti sperati, ed anzi fece indignare gran parte del mondo della pallacanestro.

O’Neal alzò il suo primo trofeo al cielo alla fine di gara 6, riportando i Lakers sul tetto del mondo ed aprendo una dinastia che sarebbe proseguita nelle stagioni successive.

Stagione 1999-2000: 30 punti, 14 rimbalzi, 4 assist, 3 stoppate, 57% dal campo (per partita), 1° a ovest  67-15

Playoff 2000: 31 punti, 15 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate, 56% dal campo (per partita)

Shaq sorridente e sollevato mentre mostra i suoi trofei

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