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NCAA, Duke avvierà accertamenti sui presunti pagamenti di Nike alla madre di Zion

L’avvocato Michael Avenatti ha accusato il brand di aver pagato la madre di Williamson per convincere il giocatore a unirsi ai Blue Devils

Duke University non ha intenzione di prendere con leggerezza le recenti dichiarazioni dell’avvocato californiano Michael Avenatti, che in un tweet di venerdì scorso ha accusato la Nike di aver corrisposto delle cifre di denaro alla madre di Zion Williamson, Sharonda Sampson, per assicurarsi che il principale prospetto del prossimo Draft scegliesse di portare i propri talenti alla corte di Mike Krzyzewski.

Nel comunicato rilasciato dal direttore atletico di Duke, Kevin White, si legge infatti:

“Siamo a conoscenza di queste affermazioni, e stiamo investigando, come faremmo con qualsiasi altra questione di conformità. Duke è completamente impegnata a conformarsi a ogni regolamento NCAA. Ogni studente atleta di Duke viene attentamente controllato per garantirne l’eleggibilità.

Riguardo al programma di basket maschile: tutti i giocatori reclutati e le loro famiglie vengono scrupolosamente vagliati da Duke in collaborazione con la NCAA attraverso il processo di certificazione dilettantistico dell’Eligibility Center.

Duke lavora a stretto contatto con la NCAA e la Atlantic Coast Conference su tutte le questioni di conformità ed eleggibilità. Come abbiamo sempre sostenuto in passato, abbiamo un impegno assoluto alla disciplina nelle attività atletiche”

Avenatti – noto alle cronache statuinitensi per essere stato il rappresentante della pornostar Stormy Daniels nella sua recente azione legale contro Donald Trump – ha accusato la Sampson di aver consigliato in modo interessato suo figlio durante il suo ultimo anno di high school nel 2016-17.

L’avvocato sostiene inoltre che la Nike abbia pagato altri atleti che, all’epoca dei fatti, non erano ancora professionisti, come DeAndre Ayton e Bol Bol. Le affermazioni di Avenatti arrivano però dopo che un procuratore federale ha accusato l’avvocato di tentata estorsione nei confronti di Nike per una cifra di oltre 20 milioni di dollari ed è inoltre imputato in due processi separati per frode bancaria, uno a New York, l’altro in California. Avenatti, che si è dichiarato innocente rispetto a tutte le accuse, rischia fino a 50 anni di carcere.

Nike ha commentato con un breve comunicato rilasciato a Yahoo Sports!:

“Nike crede fermamente nell’etica e nel fair play, tanto nello sport quanto nel business, e non commenterà oltre al di là di questa dichiarazione”

Un comunicato che ha di nuovo scatenato Avenatti, il quale ha risposto con un altro tweet:

Il dipartimento atletico di Duke ha un contratto di sponsorizzazione con Nike del valore di 4 milioni di dollari che va avanti fin dal 1992. Anche coach Mike Krzyzewski ha un rapporto di lunga data (dalla stagione 1993-94) con il colosso dello sportswear, i cui dettagli non sono però noti pubblicamente.

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